Politica 10 Novembre 2023

Commercio e centro storico, Noi Moderati: “Riportare Livorno al Decoro”

Livorno 10 novembre 2023 – Commercio e centro storico, Noi Moderati: “Riportare Livorno al Decoro”

“A Livorno è in scena una situazione alquanto paradossale.

Nel mentre le forze politiche di governo sono impegnate a dover contrastare notizie imbarazzanti, come la gestione delle case popolari, ma anche le analisi puntuali e dettagliate sull’effettiva gestione della recente emergenza meteo, quelle del centrodestra sono invece fortemente impegnate su tematiche di carattere soggettivo e su questioni prettamente interne per commissariamenti, decisioni autarchiche e rimozione di poteri gestionali al territorio della città di Livorno.

Nel frattempo le problematiche della città non cessano e la perdita del decoro, ma vogliamo anche dire, della dignità di questa città sta continuamente scemando. Non è così per Noi Moderati, che vogliamo accedere sempre più luci e sempre più forti su tali problematiche per contribuire ad invertire questo declino.

Ad esempio, ogni giorno gli occhi di tutti i cittadini livornesi assistono ad una desertificazione commerciale del loro centro cittadino, ma anche ad un turn over di attività che non resistono a lungo nel centro città. A ciò si aggiunga la “strana” variazione dell’offerta imprenditoriale che si trova a gestire stesse attività ritenute non redditizie da imprenditori, artigiani e piccoli commercianti locali e invece improvvisamente produttive e redditizie per imprenditori di altra provenienza territoriale, non raramente concentrate in solo alcune zone dei rioni cittadini.

Fenomeni che certamente non riguardano solo Livorno, come confermano alcuni documenti ufficiali.

Infatti, nel documento “Città e demografia d’impresa – 8a edizione, Febbraio 2023” dell’Ufficio Studi Confcommercio, in uno specifico “focus sulla demografia d’impresa, e la correlata dinamica occupazionale, per cittadinanza del titolare”, con analisi di 120 comuni, inclusa Livorno, si rileva che:

dal 2012 al 2022, nel settore “commercio”, le imprese registrate “italiane” sono calate del 10,00% e quelle registrate come “straniere” sono aumentate di quasi il 27% così che “in termini di imprese registrate nel complesso, alla riduzione di quelle italiane si contrappone, in misura quasi completamente compensativa, la crescita delle imprese gestite da titolari stranieri”.

 

Ma anche la frase di apertura del documento “Demografia d’impresa nelle province di Grosseto e Livorno – II° trimestre 2023” pubblicato dal Centro Studi e Servizi della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno è alquanto esplicita e chiara:

La generalizzata fase di riduzione numerica delle sedi d’impresa continua a manifestarsi anche nel secondo trimestre 2023, con un’intensità non dissimile fra le nostre province e l’ambito nazionale, mentre è decisamente più incisiva in quello regionale. Tale andamento è parzialmente mitigato dalla crescita delle unità locali, in particolare da quelle che dipendono da una sede ubicata fuori provincia: un fenomeno diffuso ed osservato ormai da svariati anni, nonché segnale di una costante crescita dimensionale delle imprese italiane”.

Per i non addetti ai lavori, “crescita delle unità locali”, cioè, quelle che hanno sede ubicata fuori Livorno o fuori provincia, significa che trattasi di imprese che, pur producendo posti di lavoro, drenano i loro guadagni e i loro flussi finanziari fuori dal territorio livornese, fuori dalla città. In sostanza, non si tratta di imprenditoria livornese.

 

I fattori che hanno prodotto e continuano a produrre tale situazione sono molteplici e sono generati da un “macro fattore esterno”, extraterritoriale (e-commerce, esempio), ma anche da un “macro fattore interno” (centri commerciali, situazione ambientale del centro città, esempio).

Mentre il “macro fattore esterno” risulta difficilmente governabile dal territorio, quello “interno” è assolutamente responsabilità di chi si mette alla guida della città.

E’ innegabile ed oggettivamente riscontrabile come da anni sul territorio assistiamo:

  1. ad ambienti e arredi “privati” piacevoli, eleganti e ben curati, come, appunto, con i centri commerciali aperti in quartieri e rioni centrali e con le varie ristrutturazioni (sempre “private”) di aree storiche cittadine, con i parcheggi ben disponibili e gratuiti, con il supporto e gli endorsement da parte della governance locale, ecc.;

  2. ad una decadenza, una trasandatezza, una incuria ed un disinteresse verso ambienti e arredi “pubblici”, che trasmettono abbandono, scarsa attenzione e, quindi, scarsa professionalità proprio nella cura della cosa pubblica con le ovvie conseguenze a danno del commercio locale in totale agonia, salvo eccezioni.

Proprio la sola citazione degli invasivi interventi in tema di mobilità e traffico, parcheggi a pagamento, sicurezza urbana, raccolta rifiuti e nuove concessioni ad ulteriori insediamenti della grande distribuzione in prossimità del centro cittadino, rende ben chiaro come, oggi, la situazione sia ancor più complicata e complessa e abbia generato consistenti difficoltà nell’individuare interventi risolutivi o riparatori allo scempio al quale i cittadini livornesi hanno assistito e stanno assistendo impotenti, nonostante i numerosi segnali allarmistici di almeno venti anni.

Partendo da un punto fermo, cioè, l’assoluto blocco a qualsiasi intervento di ampliamento o di nuovi insediamenti della grande distribuzione, le principali problematiche che occorre immediatamente affrontare per portare benefici al comparto economico strettamente cittadino sono:

  1. analisi e rivisitazione integrale della mobilità urbana spostando il concetto dalla rigida ideologia impostata sulla “mobilità sostenibile” ad una vera e propria razionalità da applicare alla mobilità

  2. pianificazione di costruzione di parcheggi (non solo a suolo) a disposizione del centro città

  3. analisi e rivisitazione degli arredi urbani riportando al centro della vita dell’intera città le parole “decoro urbano”

  4. misure urgentissime in materia di sicurezza urbana

  5. blocco totale di qualsiasi forma di commercio abusivo o erogazione di “servizi” non autorizzati

  6. riqualificazione di specifiche zone del centro città

  7. incentivi e agevolazioni agli insediamenti commerciali nel centro città

  8. riorganizzazione dell’accoglienza turistica

Si tratta di attivarsi per risolvere uno scenario complicato e difficilissimo e, non si può esitare a dire, assolutamente peggiorativo, nonché, carente di qualsiasi minimo “buon senso” e, tra l’altro, anche indifferente alle palesi problematiche generate.

Uno scenario nel quale si rende assolutamente necessario mettere in campo una eccezionale e urgente sinergia tra la parte pubblica e gli operatori del settore, nonché, di tutte le rappresentanze e le professionalità locali che intendono contribuire ad un vero risanamento “ordinariamente civico e civile” senza preconcetti ideologici o interessi personalistici o soggettivi o “di quartiere” o speculativi.

In pratica, a Livorno c’è necessità di riattivare le minime dotazioni essenziali e basilari di un contesto vivibile e che sia diffuso in almeno tutto il centro cittadino e aree limitrofe”.

Noi Moderati – Livorno

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