Confcommercio: “Venezia e Scali Novi Lena i punti della mala movida”
“Mala Movida. I danni per gli hotel e i pubblici esercizi
Livorno. Se il divertimento è un sacrosanto diritto, altrettanto sacrosanto è il dovere del rispetto delle regole e la tutela dei cittadini e degli esercizi commerciali.
Giunti alla fine dell’estate Confcommercio ed in particolare ristoratori e albergatori sottolineano i problemi derivanti da una “mala movida” che troppo spesso produce musica a volume insopportabile, sporcizia, spaccio di droga e episodi violenti che allontanano clienti e turisti.
“Prima di poter tirare su la saracinesca tutte le mattine questa estate ho passato un’ora a ripulire il marciapiede dai cocci delle bottiglie rotte, dai cartoni delle pizze e da altre sporcizie umane di vario genere – dice un tabaccaio della Venezia – perché non si possono accogliere certo i clienti e i turisti che finalmente si vedono in gran numero con il marciapiede che puzza di pipì e di vomito.
Aamps ogni giorno ha fatto quello che deve fare ma non è possibile vivere e lavorare in una situazione di tale degrado e per questo chiediamo un intervento delle autorità per aumentare i controlli”.
Rincara la dose Gianni Vignoli, dell’Hotel Granduca e presidente degli albergatori Confcommercio: “A fronte di una buona stagione in cui non sono mancate le presenze non sono mancate nemmeno le lamentele dei clienti e dei turisti per il rumore e per il caos che di notte si verifica in alcune zone della città, soprattutto in Venezia e nelle vicinanze del porto”.
Venezia e Scali Novi Lena appaiono i punti nodali della “mala movida” come testimoniano i continui appelli dei residenti da sempre in guerra contro degrado e rumore.
“Tutti i sabati è la stessa storia”, dice un operaio che vive nella zona di piazza Mazzini: la musica, se vogliamo chiamarla musica, ci fa tremare i vetri per tutta la notte e io, visto che spesso lavoro anche la domenica, alle 6 mi devo alzare dopo non aver dormito. Capisco che i giovani abbiano diritto a divertirsi ma anche noi abbiamo diritto al nostro riposo”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Antonio Fidanzi, de “La Volpe e l’Uva” di Scali Rosciano: “Ci troviamo di fronte ogni sera a musica ad alto volume quando abbiamo ancora i clienti a tavola e sono in molti a lamentarsi perché non possono nemmeno scambiare due parole mentre cenano.
La mattina dopo è anche peggio perché passiamo il tempo a ripulire e a recuperare i nostri materiali che vengono gettati alla rinfusa e qualche volta addirittura scaraventati nei fossi, per non parlare del continuo problema dello spaccio di droga a cielo aperto.”
“Mala movida e sviluppo del turismo non vanno d’accordo, Giovanni Neri, del ristorante La Persiana e presidente dei ristoratori di Confcommercio. Dopo anni di assurdo black out quando chi contava diceva “noi a Livorno i turisti non li vogliamo” la continua crescita di presenze di vacanzieri sta diventando un importante settore economico per Livorno; un settore che deve essere tutelato e sviluppato in tutte le maniere.
Cenare lungo i canali della Venezia o sul viale Italia di fronte a uno dei nostri splendidi tramonti è una carta vincente per l’intera città non solo per ristoranti e alberghi.
Certo se accanto ti fanno musica da discoteca sparata al massimo e la mattina dopo trovi da ripulire le tracce dell’inciviltà è un po’ difficile che i turisti tornino o parlino bene della nostra città.
Per questo nei prossimi incontri con le autorità rinnoveremo il nostro appello ai controlli contro tutte quelle forme di degrado che umiliano la nostra Livorno”.
Ristoratori e degli albergatori Confcommercio Livorno