Politica 3 Ottobre 2021

“Consiglieri fantasma, serve più rispetto”, la polemica dell’M5S

Livorno 3 ottobre 2021

Comportamenti in cosiglio comunale di alcuni consiglieri, il gruppo consiliare M5S denuncia la seguente situazione durante l’ultimo consiglio comunale

“Le crisi occupazionali che leggiamo oggi sulla stampa, le emergenze dal punto di vista sociale e sanitario e le problematiche di sicurezza urbana impongono un atteggiamento maturo e responsabile da parte delle istituzioni e un impegno costante in termini di tempo, energie e concentrazione.

Quindi, se proprio alcuni consiglieri non ce la dovessero fare a rimanere concentrati su Livorno e le sue problematiche, è richiesto loro almeno un atteggiamento di rispetto istituzionale, doveroso per chi governa la città e per chi siede in Consiglio comunale, che sia in maggioranza o all’opposizione.

Nell’ultimo consiglio comunale di giovedì 30 settembre il disimpegno di alcuni consiglieri, perlopiù della maggioranza, è sconfinato nella mancanza di rispetto istituzionale.

Ci sono stati consiglieri comunali che, per tutte le 8 ore di Consiglio comunale a distanza non hanno mai acceso il video, nemmeno durante i loro interventi, hanno votato utilizzando la chat, non palesandosi con la loro voce e, in un caso, il sindaco ha addirittura votato attraverso l’account del suo capo di gabinetto e non con il suo personale, dopo aver comunque sistematicamente votato sempre in chat e mai con palesi votazioni a voce, come sarebbe invece dovuto.

Merita sottolineare che con queste modalità non si può essere certi che a votare non siano state altre persone, in luogo del sindaco, e che quindi potrebbero esserci stati pure dei “pianisti a distanza”.

Due giorni prima del Consiglio comunale il Presidente Caruso aveva inviato una comunicazione formale a tutti i consiglieri, nella quale si pregava di mantenere il video sempre acceso durante le sedute perchè l’assenza di audio e video avrebbe potuto inficiare la validità delle sedute e delle votazioni, nonché non garantire la legittimità dell’erogazione dei gettoni di presenza per i consiglieri.

D’altra parte il Presidente Caruso non aveva potuto fare a meno di richiamare i consiglieri dopo che questo atteggiamento era stato sollevato dalla nostra consigliera Stella Sorgente nell’ultima conferenza dei capigruppo.

Ma da come è andato il Consiglio  pare piuttosto evidente che il Presidente Caruso purtroppo abbia ben poca presa sul comportamento dei consiglieri della sua stessa maggioranza.

I “consiglieri fantasma” che non intervengono mai (vero che non è obbligatorio intervenire) ma che soprattutto non si palesano neanche in video, stanno determinando una situazione irriguardosa, insostenibile e probabilmente illegittima.

I consiglieri comunali infatti percepiscono un (seppur piccolo) gettone di presenza di 55 euro lordi a seduta.

Per quanto poco possa essere, non è giusto che venga percepito da chi, durante tutto il corso della seduta, non accende mai il video e che quindi nel frattempo potrebbe essere tranquillamente a farsi gli affari suoi, in casa o anche altrove.

Questa è una situazione che va oltre l’aspetto formale.

Così come lo è il fatto che, nonostante la comunicazione del Presidente Caruso, ci siano stati numerosi consiglieri che non si sono mai collegati in video neanche durante le 17 votazioni che abbiamo fatto sui nostri 15 emendamenti (tutti ovviamente bocciati) e sul Documento Unico di Programmazione.

Per questo motivo abbiamo chiesto al Presidente e alla Segretaria generale un parere sulla validità di queste votazioni e, con una “imbarazzante quantità di imbarazzo”, ci è stato risposto che la seduta e le votazioni erano comunque valide, contravvenendo alla comunicazione del Presidente del Consiglio di sole 48 ore prima e confermandone purtroppo l’assoluta irrilevanza nella dinamica consiliare.

Riteniamo questa vicenda grave e pensiamo sia un altro segnale oggettivo dell’inadeguatezza politica di questa maggioranza e della mancanza di rispetto per gli elettori che hanno dato fiducia ai consiglieri, consentendogli di andare per loro conto nelle istituzioni.

Pensiamo che sia una questione di etica pubblica e che la nostra città meriti più rispetto”.

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