Cronaca 27 Dicembre 2017

Consorzio Nautico compatto contro una ‘tassa’ infondata e un servizio ‘fantasma’

Assemblea straordinaria: il fronte compatto del Consorzio Nautico contro una ‘tassa’ infondata e un servizio ‘fantasma’

In agenda il 7 febbraio 2018 l’udienza del ricorso al TAR impugnato per opporsi al pagamento richiesto ai circoli nautici dall’Autorità Portuale per la presunta pulizia di specchi acquei e scalandroni nel Porto e lungo i Fossi Medicei

Si è svolta nel pomeriggio di giovedì 21 dicembre un’Assemblea Straordinaria indetta dal Consorzio Nautico di Livorno per ragguagliare i rappresentanti dei circoli nautici associati sullo stato del ricorso impugnato davanti al Tribunale Amministrativo Regionale sulla questione del ‘Regolamento per la gestione in ambito portuale dei servizi di pulizia e raccolta rifiuti da terra e da mare, da fornire a titolo oneroso all’utenza portuale’ e della Ordinanza del Presidente dell’Autorità Portuale di Livorno n. 14 datata 18 giugno 2014 con cui era stato reso operativo il sopramenzionato Regolamento nonché determinato il regime tariffario applicabile alla utenza portuale.

Affiancata dal collega avv. Alessandro Personi che assiste già da tempo lo stesso Consorzio in parallele battaglie burocratiche, l’Avv. Federica Maria Bucci che già tre anni orsono aveva ricevuto mandato per l’impugnazione del menzionato Regolamento, è intervenuta al tavolo dei relatori al fianco del Presidente Piero Mantellassi, del vice Andrea Lami, dei consiglieri Silverio Badalassi e Claudio Baronetto.

“Questo ricorso avanti al TAR Toscana ha r.g. 1707/2014 e già un paio di mesi fa ero stata contattata dal Dott. Mantellassi per avere un ragguaglio circa i tempi di decisione – ha fatto il punto la legale fiorentina – In quella circostanza, l’ho informato che, per ottenere una più celere fissazione dell’udienza, sarebbe stato necessario presentare una motivata istanza di prelievo. Per questo, ho chiesto al Consorzio di fornirmi delle ragioni utili da indurre il TAR Toscana a fissare anticipatamente l’udienza di discussione. E’ per questo motivo che lo scorso 24 ottobre il Consorzio mi ha trasmesso la comunicazione dell’Autorità Portuale inviata lo scorso 21 giugno ai uno dei circoli consorziati con cui l’Amministrazione comunicava l’intenzione di condizionare il rinnovo delle concessioni al regolare pagamento degli oneri connessi ai servizi di interesse generale.”

Oltre a ciò, c’è da sottolineare la discutibile correttezza dell’ultima comunicazione inviata dall’Autorità Portuale che distorce di fatto la norma dell’art. 47 comma d del Codice della Navigazione relativamente alla possibilità di decadenza dalla concessione. Di fatto, nella recente missiva datata 21 novembre 2017 che indica il nuovo iter istruttorio che sarà seguito, dall’Ufficio Demanio di Palazzo Rosciano si ammoniscono i circoli dell’impossibilità di rinnovare la stessa nel caso di mancato pagamento degli arretrati del sopra citato servizio di pulizia. Somme da considerarsi relative quindi a meri oneri accessori e non certamente equiparabili al corripettivo dovuto per i canoni, a cui invece la normativa tutt’oggi vigente fa esclusivo riferimento.

Finalmente la data d’udienza. Escluso quest’ultimo, giunto troppo di recente, “i  precedenti documenti sono stati utilizzati ai fini della formulazione dell’istanza di prelievo nel giudizio avanti al TAR, che è stata accolta con fissazione della data di udienza del 7 febbraio 2018, in tempi insolitamente brevi rispetto alla media – è stato l’importante aggiornamento rivelato dalla Bucci all’attenta platea composta soprattutto dai presidenti dei circoli interessati – Quasi certamente poi, la decisione maturerà comunque più avanti, è possibile anche addirittura nei mesi estivi.”

Se il Regolamento ha imposto il pagamento di un tributo (anche se, dal punto di vista dell’Autorità Portuale, si parla non di tassa bensì di un corrispettivo per la fornitura di un servizio), al momento della sua introduzione questo avrebbe dovuto valere solo per il futuro. Ovvero per le nuove concessioni rinnovate successivamente e non certo per quelle già in corso che scadono proprio in questi giorni. Invece, in corsa, è stato modificato il tipo di tributo, la sua modalità di calcolo e il tipo di riscossione.

Gli scenari plausibili. A  questo punto sono molteplici: in caso di vittoria del Consorzio, l’Autorità Portuale avrebbe la possibilità di fare comunque ricorso presso il Consiglio di Stato. O, in alternativa, riconoscere le lacune e/o gli errori inseriti nell’attuale Regolamento e colmare e/o correggere in corsa l’attuale regolamento (se ammesso dalla Corte). Nell’infelice caso in cui il TAR dia invece ragione all’Autorità Portuale (eventualità tutt’altro che da escludere, considerando che la giustizia amministrativa ha margini di opinabilità maggiori e più attenti agli interessi di Enti pubblici o para pubblici), sarà il Consorzio a poter ricorrere al Consiglio di Stato previo però il versamento da parte dei circoli delle somme sin qui dovute.

Tutto questo tenendo in considerazione il conclamato stato di crisi economica dell’Aamps che potrebbe rendere molto difficoltoso (se non quasi impossibile) riavere indietro somme già pagate, anche nel caso in cui venga riconosciuto che non erano dovute.

“Nel caso del rinnovo delle concessioni demaniali quindi, indipendentemente che abbiano pagato o no il servizio di pulizia, consigliamo ai circoli di provvedere entro la scadenza del 31 dicembre – chiosa Mantellassi –Entro i termini previsti, presenteremo tutte le documentazioni richieste. Comprese quelle relative alla novità richiestaci dall’Autorità Portuale che vuole lo spacchettamento delle fidejussioni, non più presentabili in maniera congiunta, al contrario di quanto invece sino ad oggi. E quando il Tar avrà deciso valuteremo il da farsi: l’importante è che il nostro schieramento sia compatto”.