Conte proroga il decreto, tutti in casa fino a Pasquetta
Livorno 2 aprile 2020 – Il premier Giuseppe Conte ha parlato agli italiani annunciando il prolungamento del decreto di quarantena
“Non siamo nella condizione di poter allentare le misure restrittive che abbiamo disposto. Non siamo nella condizione di poter alleviare i disagi e di risparmiare i sacrifici a cui si è sottoposti”. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, annuncia in conferenza stampa di aver firmato il Dpcm che proroga fino al 13 aprile 2020 le misure per il contenimento del contagio epidemiologico da Covid-19.
“Il nostro Paese sta attraversando la fase acuta dell’emergenza. Abbiamo superato 13155 decessi. Questa è una ferita che ci addolora particolarmente, una ferita che mai potremo sanare.
Non siamo nella condizione di allentare le misure restrittive che abbiamo disposto. Non siamo ancora nella condizione di potere iniziare ad abbracciare una prospettiva diversa”.
In diretta da Palazzo Chigi
Gepostet von Giuseppe Conte am Mittwoch, 1. April 2020
“Siamo sempre in stretto contatto con gli esperti del Comitato tecnico-scientifico i quali ci rappresentano che si iniziano a vedere gli effetti positivi delle misure restrittive sin qui adottate.
Ma, ripeto, non siamo ancora nella condizione di potere iniziare ad abbracciare una prospettiva diversa ed è la ragione per cui ho firmato il decreto che proroga l’attuale regime di misure così come sono state disposte sino al 13 aprile”.
“Ci rendiamo conto che vi chiediamo un ulteriore sforzo ma questo lo dobbiamo afferrare tutti: se noi smettessimo di rispettare le regole, se iniziassimo ad allentare le misure, tutti gli sforzi fin qui fatti sarebbero vani, agheremmo un prezzo altissimo, oltre al costo psicologico, economico e sociale saremmo costretti a ripartire di nuovo.
Un doppio costo e non ce lo possiamo permettere ed è per questo che invito tutti a rispettare le misure”
Conte su chi non rispetta le regole:
“Attenzione, c’è una sparuta minoranza che non rispettano le regole. Vorrei ricordare che abbiamo previsto delle sanzioni molto severe e multe molto onerose dal punto di vista economico.
Lo abbiamo fatto perché non ci possiamo permettere che l’irresponsabilità di alcuni possa comportare danno nei confronti di tutti”.