Controllo inquinanti in mare, un programma europeo che coinvolge anche Livorno
Livorno 25 settembre 2020 – Lo sversamento di inquinanti in mare è un evento di rilevante criticità ambientale. Gli interventi per la mitigazione dei danni da parte delle autorità preposte sono strettamente connessi alla disponibilità di strumenti di previsione, in grado di fornire indicazioni sulle possibili direzioni di propagazione degli inquinanti sversati.
Inserito nell’ambito del Programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2014-2020, il progetto IMPACT intende fornire strumenti di supporto per coniugare la conservazione delle aree marine protette (AMP) con lo sviluppo delle attività portuali, nelle quattro aree di studio di Tolone, Bastia, La Spezia e Livorno.
Uno dei prodotti concepiti nell’ambito del progetto, in fase di finalizzazione, è un sistema informativo geografico aperto, interoperabile e disponibile online (webGIS) realizzato dal partenariato al completo: il Capofila CNR – ISMAR insieme a CIBM, Consorzio LaMMA, IFREMER, ISPRA, LECOB – CNRS, Regione Toscana e Université de Toulon.
Questo strumento permette di fruire di nuove e preziose informazioni – non disponibili fino ad oggi – grazie alle quali le autorità preposte potranno non solo valutare e prevedere eventuali impatti derivanti da attività portuali ma anche mettere in atto misure di mitigazione dei danni in caso di incidenti.
Grazie all’integrazione tra le osservazioni di correnti marine superficiali ottenute da radar HF e drifter e i risultati di modelli numerici per estendere la stima delle correnti marine a tutta la colonna d’acqua, è possibile infatti calcolare la traiettoria più probabile di particelle trasportate dall’azione delle correnti marine, e il tempo medio necessario a connettere un luogo A e un luogo B, la così detta distanza oceanografica.
Questa informazione, applicata alla previsione della dispersione in mare di sostanze inquinanti, fornisce uno strumento utile per formulare e mettere in atto piani di azione per la mitigazione dei danni.
La modellistica del Consorzio LaMMA per il progetto IMPACT
Il Consorzio LaMMA ha realizzato uno studio sull’interazione tra il Porto di Livorno e l’Area Marina Protetta delle Secche della Meloria che prevede una catena di modelli idrodinamici capace di tracciare e analizzare il materiale trasportato dalla corrente
In linea con la strategia modellistica degli altri partner del progetto IMPACT, il Consorzio LaMMA – Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica Ambientale per lo sviluppo sostenibile – costituito nel 1997 tra il CNR e la Regione Toscana – partecipa alle attività di ampliamento e miglioramento della rete transfrontaliera di sistemi radar HF e alla modellistica oceanografica e lagrangiana.
Il contributo del Consorzio LaMMA al potenziamento della rete radar HF – grazie alla gestione di tre antenne installate presso San Vincenzo, l’Accademia Navale di Livorno e l’Isola del Tino – permette il monitoraggio continuo delle correnti marine in una vasta area dell’Arcipelago Toscano e del Mar Ligure. I dati raccolti sono utilizzati per la calibrazione e validazione di modelli idrodinamici e per lo studio dei pattern idrodinamici dell’area transfrontaliera.
Con l’obiettivo di stimare la probabilità con cui i contaminati rilasciati in un’area portuale migrano verso un’Area Marina Protetta è stata appuntata una catena di modelli idrodinamici capace di tracciare e analizzare il materiale trasportato dalla corrente.
Il Consorzio LaMMA ha realizzato uno studio sull’interazione tra il Porto di Livorno e l’AMP delle Secche della Meloria che prevede tre modelli idrodinamici con risoluzioni crescenti da 1 km, 400m e 50m, capaci di fornire informazioni su correnti, temperatura, densità e livelli del mare per aree più circoscritte man mano che la risoluzione aumenta.
Il campo di corrente tridimensionale – fornito dal modello con risoluzione a 50m – ha permesso la realizzazione di simulazioni Lagrangiane che prevedono il rilascio periodico di particelle entro l’area portuale e il tracciamento in continuo del loro percorso secondo il meccanismo di trasporto determinato dalle correnti.
I dati ottenuti hanno permesso di realizzare – dopo le operazioni di post-processing – delle mappe di distanza oceanografica, intesa come la stima di tempo minimo che un inquinante impiega a raggiungere una certa posizione a partire dal porto.
Una prima analisi ha dimostrato come la maggior parte del trasporto dovuto alle correnti avvenga in senso longitudinale alla costa e tenda ad interessare in maniera ridotta l’AMP delle Secche della Meloria.
Campagna di monitoraggio LECOB nel Parco Marino di Port Cros
Nel mese di Maggio 2019, i ricercatori e gli operatori subacquei del LECOB – CNRS hanno portato a termine una missione di campionamento sulle popolazioni di gorgonia rossa all’interno del Parco Marino di Port Cros, nelle vicinanze del porto di Tolone.
La gorgonia rossa (paramuricea clavata) è una specie marina con forma arborescente che popola i fondali del Mediterraneo. Le popolazioni di gorgonie formano vere e proprie foreste sottomarine che – al pari di quelle terrestri – danno riparo e protezione a una ricchissima varietà di specie, aumentando la biodiversità locale.
Foreste di gorgonie più o meno estese sono presenti nella maggior parte delle Aree Marine Protette del Mediterraneo. Si tratta di organismi sessili, che vivono attaccati al substrato e non sono in grado di muoversi. L’unica possibilità di movimento è rappresentata dalla riproduzione, che avviene per emissione di larve che si disperdono nella colonna d’acqua; alcune di queste vengono trasportate dalle correnti mantenendo una connessione con popolazioni lontane, una parte resta invece nella genia madre, contribuendo al mantenimento della popolazione originaria.
Nell’ambito del progetto IMPACT, i ricercatori del LECOB – Laboratoire d’Ecogequimie des Environnements Bentiques, misurano il tasso di ritenzione delle larve di gorgonia rossa. I risultati permettono di stimare l’indice di persistenza locale della popolazione, ovvero la capacità di rinnovarsi nel tempo grazie al contributo di nuovi individui.
Nel mese di Maggio 2019, due ricercatori e due operatori subacquei del LECOB, hanno portato a termine una missione di campionamento all’interno del Parco Marino di Port Cros, nelle vicinanze del porto di Tolone.
La missione ha avuto come scopo quello di descrivere la densità e la struttura di taglia delle popolazioni di gorgonie e di prelevare campioni per uno studio genetico volto a comprendere il grado di connettività tra le popolazioni studiate.
Per 15 giorni i ricercatori hanno effettuato due immersioni giornaliere tra i 30 e i 50 metri di profondità, nel corso delle quali alternativamente sono stati misurati i parametri demografici delle popolazioni di gorgonie – taglia e densità – e prelevati dei piccoli campioni per le analisi genetiche.
Il prelievo è stato effettuato tagliando piccoli pezzi dell’apice della gorgonia – meno di 3 cm – e ponendoli in alcool non appena riportati in superficie.
Le misure di densità lungo la parete popolata di gorgonie sono state effettuate con l’aiuto di cornici di forma quadrata, con lato lungo un metro.
Per le misure di taglia è stato utilizzato un “gorgoniometro”, uno strumento costituito da una barra graduata inventato dai ricercatori del LECOB per misurare la taglia delle gorgonie.