Coronavirus e Cura Italia, Confcommercio: “Le misure prese non bastano”
Livorno 19 marzo 2020 – “Il rinvio tecnico dei versamenti nei confronti delle pubbliche amministrazioni non può bastare”.
Confcommercio Livorno sulle misure del DL 18 del 17 marzo 2020
“Le imprese sono chiuse e, se questi sono i termini del sostegno governativo, chiuse resteranno. Questa la posizione di Confcommercio-Imprese per l’Italia della Provincia di Livorno
La presidente della Confcommercio provinciale di Livorno Francesca Marcucci delinea uno scenario che potrebbe non limitarsi al periodo attuale: “Strade deserte, saracinesche abbassate, fuori c’è il nulla che tanto avevamo paventato quando parlavamo della morìa del commercio di vicinato e dei pubblici esercizi di quartiere.
Lo sviluppo del turismo, speranza di un territorio già impoverito, ormai sembra appartenere a un’altra vita”.
E puntualizza: “Il rinvio dei versamenti alla PA è un timido primo intervento che può tamponare le urgenze, ma non può bastare”.
Federico Pieragnoli, direttore provinciale: “Il decreto “Cura Italia” varato dal Consiglio dei Ministri può essere solo il primo passo. Sinceramente ci aspettavamo misure più incisive. Sappiamo bene che la priorità adesso è l’emergenza sanitaria, e agli operatori in prima linea per salvare vite va tutta la nostra riconoscenza e la nostra attenzione. E’ però nostro dovere pensare anche al dopo emergenza. Bene estendere la platea delle filiere produttive più colpite, bene l’aumento di risorse del Fondo di garanzia per le Pmi. Ma sarà presto chiaro a tutti che, senza una più inclusiva moratoria fiscale, la ripresa dei versamenti da maggio sarà inattuabile dai più”.
“Il Comune di Livorno ha mostrato disponibilità nel comprendere le difficoltà dei nostri settori. Siamo fiduciosi che intervengano quanto prima sui tributi e sulle tariffe”.