Coronavirus, le ricadute su Livorno tra crociere vuote e voli low cost semideserti
Si va verso una stagione estiva "a filiera corta"? Possibile crisi dell'indotto che trasporta i turisti da Livorno a Firenze
Livorno – In queste ore, mentre l’emergenza Coronavirus tende ad estendersi sull’Italia, è tempo di fare una previsione realistica sulla prossima stagione primaverile ed estiva.
Livorno, come è noto, da aprile a ottobre può contare su un ampio numero di navi da crociera che scalano a Livorno, ma non imbarcano: in questo senso il nostro scalo è un “port of call”, dove le navi fanno un passaggio giornaliero: scaricano i turisti intorno alle 8 e li riprendono alle 19. Il programma delle toccate nave è stabilito uno/due anni prima, motivo per cui la presenza fisica delle navi da crociera a Livorno non dovrebbe diminuire.
Quello che dovrebbe purtroppo crollare è il contenuto delle navi: i turisti. Sfortuna ha voluto che uno dei simboli della diffusione del coronavirus, oltre alle mascherine e la città blindata di Wuhan, sia la nave Diamond Princess, bloccata in Giappone e messa in quarantena da 20 giorni e definita da alcuni media “un lazzaretto”. Le navi sono forse il posto più sicuro dove viaggiare, in quanto ad ogni ingresso ed uscita il personale di sicurezza controlla la temperatura e la condizione dei passeggeri; ma – per converso – sono dei blocchi chiusi dove in caso di infezione può scattare una quarantena e una chiusura completa. La platea degli utenti delle navi da crociera, inoltre, è composta da utenti di età abbastanza alta, la cui sensibilità nei confronti del coronavirus è notoriamente più alta.
Non si conoscono ancora i dati sulle prenotazioni delle navi da crociera, ma già scorrendo le offerte si notano già notevolissimi ribassi anche per le cabine più costose. Lo scenario più probabile è quindi che andiamo verso una stagione con navi praticamente vuote. E se le navi saranno vuote, ci sarà meno lavoro anche per tutto l’indotto cittadino che vive coi turisti: trasporti verso Pisa/Firenze, NCC e accoglienza locale.
Cosa possiamo farci? Praticamente nulla. Si tratta di un problema che riguarderà tutto il sud Europa e si riverberà sulle principali stazioni ed aeroporti low cost. E’ una crisi turistica (più che sanitaria) sulla quale non guadagnerà nessuno. E il turismo? E’ lecito ipotizzare che se tutti eviteranno stazioni, aeroporti, treni e navi da crociera, aumenteranno i transiti via auto e le vacanze saranno “a filiera corta” nelle località balnerari vicine con persone più giovani. A Livorno e provincia dobbiamo quindi aspettarci presenze locali entro la Toscana, motivo per cui ristoratori, camping e hotel dovrebbero rivedere le tariffe al ribasso per adeguarsi alla capacità di spesa dei locali e dei giovani, ben inferiore alla media europea.