Coronavirus, Rossi: “Un grazie ai medici del territorio”
Livorno 2 marzo 2020 – “Ringrazio tutti i circa 4.000 medici di medicina generale, i pediatri e i medici della continuità assistenziale per la serietà e la professionalità con le quali hanno rispettato i contenuti dell’ordinanza regionale che riguarda le norme di comportamento da tenere nel trattamento dei cittadini di fronte al timore del Coronavirus”.
Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ci tiene a far pervenire la sua gratitudine nei confronti di tutti i componenti del Sistema sanitario regionale ed in particolare verso i medici di base.
“E’ grazie alla loro disponibilità – precisa infatti Rossi – manifestata con la reperibilità telefonica tutti i giorni dalle 8 alle 20 compresi i fine settimana, che è stato possibile ridurre notevolmente gli accessi di cittadini preoccupati nei Pronto soccorso della Toscana. Insomma il lavoro dei medici di famiglia si sta rivelando preziosissimo, tanto che nei prossimi giorni incontreremo le loro organizzazioni sindacali per definire termini e modalità di una eventuale prosecuzione dell’indispensabile rapporto di collaborazione positivamente sperimentato”.
Il presidente Rossi ha poi parlato di due soli casi di medici inadempienti, sottolineando come la competente Azienda sanitaria ha già iniziato le procedure di verifica con successiva contestazione dei comportamenti scorretti, per l’apertura di eventuali provvedimenti disciplinari e la segnalazione alla Procura della Repubblica, perché sarebbe intollerabile se l’ordinanza fosse stata disattesa riguardo agli orari e alla corretta presa in carico dei pazienti.
Il presidente si è infine scusato per non essere stati in grado, a causa di ingiustificati accaparramenti, di garantire a tutti gli operatori sanitari le mascherine protettive. Ha però sottolineato con soddisfazione che, dopo la richiesta avanzata alla Protezione civile nazionale, già da lunedì dovrebbero arrivare in Toscana in un buon quantitativo, che sarà prontamente distribuito in tutti i presidi ospedalieri e agli stessi medici di famiglia.