Cosimi (Italia Viva): “Livorno polo di smart working e ricerca su idrogeno”
"Bisogna smettere di porre veti sulle persone e capire che serve un modello di coesione che abbia a cuore il territorio"
Livorno 21 settembre 2022 – Un cambio di paradigma e una visione diversa, concreta e a lungo termine. Alessandro Cosimi, ex sindaco di Livorno, politico di vecchia scuola e medico ematologo ci espone la sua idea di sviluppo per l’Italia e Livorno.
“Siamo ormai da dieci anni bloccati un sistema di ‘voto utile’ che ha dimostrato i suoi limiti. Non sono neppure riusciti ad eleggere un Presidente della Repubblica ma hanno implorato prima Napolitano e poi Mattarella a rimanere“.
“La domanda che serva un tipo di politica diversa non viene a nessuno? Il cosiddetto voto utile tra due schieramenti è ormai una cappa nella quale le idee si confrontano solo sulla base dell’appartenenza”.
L’esponente di Italia Viva, candidato alla Camera, poi aggiunge: “la sinistra si rende conto che la contrapposizione capitale vs lavoro non è più esaustiva e ci sono forme intermedie? Sarebbe meglio adottare un modello di lavoro diverso, basato sul libro verde della Merkel, che si ponga l’obbiettivo di intercettare il mondo del lavoro anziché alimentare un reddito di cittadinanza che stordisce le persone come i lotofagi dell’Odissea”.
“Certo, si possono fare riforme istituzionali, ma da troppi anni si confondono i mezzi coi fini. Ci vuole un Pil (prodotto interno lordo) della felicità.
La politica deve costruire un percorso dove l’ascensore sociale non si fermi in sistema di disgregazione delle regole. Il momento elettorale deve essere anche di speranza per il futuro e la politica/istituzioni hanno il compito di favorire l’incontro di soggetti che hanno le responsabilità.
Senza quelle linee la politica è povera e gestisce solo il contingente e il giornaliero”
Un incontro – sottolinea Cosimi – che deve essere finalizzato a portare una crescita sostenibile. Fa al riguardo l’esempio dell’automotive: “se fai le maniglie rischi di chiudere entro poco, ma se investi sulle batterie al litio hai lavoro per i prossimi 40 anni“.
Si tratta di trovare imprenditori che abbiano la giusta pazienza per far avviare le attività, cosa che i fondi di investimento per loro natura non hanno”.
Sull’economia di Livorno e provincia, Cosimi propone di investire sulle specificità della città:
“Sarebbe un luogo perfetto per lo smart working. Così come molti da New York si trasferiscono alle Bahamas per la bellezza e la qualità della vita, Livorno potrebbe ospitare think tank e poli di ricerca, offrendo laicità alle eccellenze culturali”.
Quando parla di laicità Cosimi intende che – come fu per l’Accademia Navale nel 1868 sede neutra al posto di Genova o Napoli – Livorno potrebbe essere la sede di istituzioni culturali ed economiche per le quali potrebbe esservi altrove un conflitto sulla scelta della città. Gli spazi vi sarebbero, come lo Scoglio della Regina o la Dogana d’Acqua.
Sempre su Livorno, un progetto da sviluppare e che guarda ai prossimi decenni – come insegna il trend in Germania – è la filiera dell’idrogeno. ” Lo so che può suonare impopolare, ma sull’idrogeno ci sono molti capitali pronti ad essere investiti e qui ci sono 2 milioni di metri quadri disponibili con oltre 400mila mq di rispetto (distanza). “Bisogna smettere di porre veti sulle persone e capire che serve un modello di coesione che abbia a cuore il territorio”. “C’è inoltre da rafforzare la formazione e l’istruzione perché le eccellenze che già esistono hanno bisogno di allargare l’indotto”
La ricetta per Piombino viaggia su turismo ed energia. Se vogliamo che lo Stato aiuti nella bonifica dei 2 milioni di mq delle ex acciaierie, una quota di questo terreno deve diventare pubblica e la produzione rimanente deve essere incentrata sulla qualità. Gli acciai lavorati dovrebbero essere poi trasportati via ferrovia. Le potenzialità di accoglienza turistica di qualità quella zona sono altissime e con località di grande interesse come Ponte d’Oro.
Sul tema rigassificatore Cosimi è d’accordo per la sua installazione temporanea nel porto di Piombino “nell’attesa che venga costruita la conduttura sottomarina per poi collocarlo a largo come quello di Livorno“.