Cronaca 30 Aprile 2020

Covid e pagamento cassa in deroga, confronto Inps-Regione

Coronavirus, confronto tra Regione e Inps su pagamento cassa in deroga

 

L’obiettivo comune è accorciare il più possibile i tempi per liquidare ai lavoratori le somme spettanti

Enrico Rossi

Enrico Rossi

Toscana (Livorno) 30 alprile 2020 – Confronto tra Regione Toscana e Inps sulla gestione della cassa integrazione in deroga.

A parlarsi sono stati direttamente il presidente della Toscana Enrico Rossi e il direttore della sede regionale dell’istituto di previdenza Cristina Deidda.

La consapevolezza e volontà comuneè  che il numero elevato di domande avanzate dalle imprese in questo difficile periodo richiede la massima collaborazione tra i due enti per rispondere nei tempi più rapidi possibili all’erogazione degli emolumenti ai lavoratori.

Rossi e Deidda: “Abbiamo ritenuto giusto confrontarci sull’andamento della cassa in deroga  perché siamo consapevoli delle difficoltà del momento per le aziende e per i lavoratori.

Pur consci che in Toscana si sta già procedendo con tempi più rapidi rispetto ad altre regioni, è nostro obiettivo comune impegnarci e collaborare per una ulteriore riduzione dei tempi di pagamento delle somme che spettano ai lavoratori.

Continueremo a monitorare insieme la situazione per offrire la migliore risposta possibile”.

Sulle procedure di gestione della cassa integrazione guadagni in deroga (Cigd) sia Regione che Inps sono fortemente impegnate, la Regione nel ricevere, analizzare e trasmettere le domande e Inps che deve a sua volta procedere all’approvazione e all’acquisizione da parte delle aziende o dei consulenti del modello SR41, per poi procedere all’erogazione dell’ammortizzatore.

Le domande

Sono circa 34 mila le domande fino ad oggi presentate in Toscana.

Più di 20 mila sono state trasmesse dalla Regione nella giornata del 27 aprile e  si sommano a quelle già inviate nei giorni precedenti.

Le domande ad oggi pervenute a Inps sono state elaborate e per oltre il 30% di queste si è già provveduto al pagamento.

Quelle trasmesse il 27 aprile saranno lavorabili dall’istituto a partire dalla giornata di domani.

Per poter procedere al pagamento della cassa integrazione, sia ordinaria che in deroga, è necessario seguire un iter, sia pur fortemente semplificato in questa fase di emergenza

Consiste nell’acquisizione, una volta completata la procedura di autorizzazione da parte dell’Istituto  di:

un modello (SR41) che viene trasmesso dalle aziende o dai consulenti ad Inps.

Questa fase richiede ulteriori tempi di lavorazione per poter procedere con l’effettiva emissione del mandato di pagamento, a cui si devono aggiungere i tempi delle banche, di norma cinque giorni.

Sia Regione che Inps, sottolineano i due enti, vedono il proprio personale particolarmente impegnato in questa fase di grave emergenza.

Il personale, consapevole delle ricadute sociali del proprio lavoro, si è prodigato con encomiabile spirito di servizio per assicurare una rapida risposta alle corrette esigenze dei lavoratori.

È lo spirito, commentano, che accomuna le due amministrazioni, che stanno operando per garantire un’azione puntuale ed efficace.

Le prestazioni saranno dunque in pagamento non prima dell’ultima settimana di maggio e sono quelle relative alle sole settimane lavorative di marzo.

Le ulteriori settimane di Cigs saranno erogate a giugno.

 

Affinché i lavoratori non rimangano troppi giorni senza un introito, i due enti ricordano che è attivo un accordo tra Regione e sistema bancario, al quale Inps collabora.

In attuazione dell’accordo, che prevede condizioni migliori rispetto a quello nazionale  ed è a costo zero, per il lavoratore è possibile ricevere in pochi giorni l’anticipo dell’intera somma relativa a tutte le settimane della cassa integrazione.

Recandosi, anche virtualmente in modalità online, presso lo sportello della propria banca.

Per ricevere l’anticipo, ribadisce la Regione, non è prevista la presentazione del modello SR41.

A seguito delle recenti dichiarazione di Poste, sono in corso interlocuzioni per estendere anche a queste ultime la possibilità di aderire all’accordo.

La lista dei ventiquattro istituti Bancari che hanno, al momento, sottoscritto l’intesa