Covid, nuova ordinanza di Rossi per Rsa, residenze per disabili o altre strutture socio-sanitarie
Coronavirus, le misure per Rsa, residenze per disabili o altre strutture socio-sanitarie
Toscana 30 marzo 2020 (Firenze) – Casi di Coronavirus si sono già registrati nelle Rsa, dove vive una popolazione anziana, particolarmente fragile ed esposta al contagio. Per questo il presidente Enrico Rossi ha firmato una nuova ordinanza, che prevede “Misure straordinarie per il contrasto e il contenimento sul territorio regionale del virus Covid-19 nell’ambito delle Rsa (Residenze sanitarie assistite), e Rsd (Residenze sanitarie disabili) e in altre strutture socio-sanitarie”.
Queste le misure previste dall’ordinanza.
Nell’ipotesi in cui si riscontri un caso positivo di Covid-19 all’interno di una Rsa, Rsd o altra struttura socio-sanitaria, l’ospite rilevato positivo, se sintomatico e la cui condizione clinica appare instabile, sarà preso in carico dal SSR, secondo i diversi livelli di appropriatezza dell’intervento, da rimettere alla valutazione del clinico, come definiti dalle ordinanze e e disposizioni regionali vigenti.
Se paucisintomatico, l’ospite positivo al Covid-19 potrà essere mantenuto in isolamento all’interno della stessa struttura, se possibile. Se le condizioni strutturali non lo consentono, dovrà esseere collocato in una struttura socio-sanitaria appositamente dedicata, con livelli di assistenza infermieristica H24, supporto giornaliero di personale medico e garanzia di supporto di ossigeno, se necessario.
L’intera struttura, nel caso in cui non ci sia un’organizzazione in moduli, separabile per aree e percorsi Covid e non Covid, sarà sottoposta a quarantena, con attivazione di idonea sorveglianza sanitaria in stretta collaborazione con la Asl territorialmente competente.
Il personale che lavora nella struttura, a seguito di contatto stretto, continuerà a svolgere l’attività lavorativa, fermo restando la sospensione dell’attività stessa, nel caso di sintomatologia respiratoria o esito postivo per Covid-19.
Qualora non insorga sintomatoloiga respiratoria o esito positivo per Covid-19, a conclusione della propria attività lavorativa giornaliera, il personale di cui sopra potrà scegliere una delle seguenti opzioni: rientro al proprio domicilio, evitando contatti con altre persone; pernottamento nella stessa struttura di lavoro, qualora possibile; alloggio nelle strutture alberghiere appositamente allestite dalle Asl.
Le strutture socio-sanitarie, in grado di garantire attività di cure intermedie, dedicate all’accoglienza degli ospiti Covid positivi, sono istituite e attivate dai gestori in collaborazione con la Asl territorialmente competente o dalla Asl territorialmente competente per le strutture a gestione propria.
I test diagnostici per la verifica della positività a Sars-CoV-2 (tampone orofaringeo) devono essere effettuati su tutti gli operatori e/o ospiti, quando si verifichi nella struttura un caso confermato di Covid-19 a carico di un operatore e/o ospite.
Fermo restando l’accesso dei componenti dell’Usca (Unità speciale di continuità assistenziale) nel caso in cui ciò risulti necessario, l’accesso dei medici di medicina generale, afferenti ad ogni singola struttura residenziale, dovrà essere organizzato in turni di visita, che riguardino tutti gli ospiti di riferimento e per tutte le necessità clinico assistenziali, in modo che l’accesso sia limitato ad una unica figura di Mmg all’interno della struttura. Questa presenza coinvolge tutti i Mmg afferenti ad ogni singola struttura e sarà a rotazione settimanale.
Nelle Zone Distretto dove è stata attivata l’Usca, i casi positivi vengono seguiti dal team, in stretta collaborazione con i medici di medicina generale degli ospiti stessi.
Eventuali nuovi ingressi in Rsa, Rsd o altra struttura socio-sanitaria sono subordinati al fatto che le strutture prevedano l’allestimento di un modulo di accoglienza dedicato ai nuovi ospiti, o l’adozione di misure, in ogni caso, idonee a garantire adeguato distanziamento sociale fra gli ospiti, allo scopo di garantire un ulteriore filtraggio contro la diffusione del virus in una possibile fase di incubazione.
Agli ospiti di nuovo ingresso, oltre alla normale verifica da effettuarsi a cura degli operatori della struttura, per rilevare lo stato di salute e l’eventuale sussistenza di un rischio espositivo, verrà comunque effettuato il tampone.