Covid, Sfratti anziché accordi solidali: il Sunia Cgil di Livorno dice No
Livorno 25 aprile 2020 – Patrizia Villa, segretaria provinciale SUNIA CGIL: La crisi determinata dal COVID 19 morde ogni giorno di più. I pur lodevoli sforzi dello Stato per dare un aiuto ai cittadini in difficoltà che non lavorano o che hanno subito riduzione di orario, che usufruiscono di ammortizzatori sociali che riducono ulteriormente stipendi spesso al limite della sopravvivenza, non sono sufficienti.
Ogni mese che passa la crisi si aggrava. Impossibile non comprendere che spesso gli affitti sono voci del bilancio familiare che pesa in maniera squilibrata.
Molte famiglie non riescono più a pagare. Verrà erogato a breve, a determinate condizioni reddituali e di situazione lavorativa, un contributo fino al 50% dell’affitto ma non oltre i 250/300 euro al mese per tre mesi. Il lavoro manca da marzo, quindi con il mese di febbraio cessano le entrate piene delle famiglie.
Ogni giorno arrivano dai conduttori al SUNIA CGIL della provincia di Livorno copie delle lettere di intimazione di recupero credito da parte di legali su richiesta dei locatori, preavvisi di sfratto, anche se attualmente bloccati fino a settembre 2020, e quant’altro.
Queste lettere degli studi legali, oltre e richiedere gli arretrati dovuti, riportano spese legali che vanno a pesare sulle già ampie difficoltà degli inquilini e degli stessi locatori che spesso hanno ricevuto in eredità appartamenti, o magari li hanno acquistati per i figli o con le liquidazioni tipo investimento… con i quali arrotondano il bilancio familiare. Le spese legali pesano ulteriormente specie in un momento in cui tutti stiamo facendo sacrifici.
Il SUNIA CGIL di Livorno chiede che, prima di rivolgersi agli avvocati, si provi a trovare un accordo transitorio che potrebbe essere una temporanea riduzione del canone con conseguente riduzione IRPEF, o attendere il contributo straordinario affitti per perdite dovute a COVID 19 che i Comuni stanno predisponendo in questi giorni per i mesi di aprile, maggio, giugno.
Chiediamo all’ordine degli avvocati di prendere in considerazione un intervento perché non ci appare eticamente corretto che non si tenga conto dell’emergenza e si aggiungano spese a chi già è in difficoltà.
Chiediamo ai Comuni di prendere in considerazione incentivi per i proprietari, un fondo di garanzia per le eventuali morosità ed incentivi ai proprietari per l’abbassamento del canone e per il passaggio dal canale libero al concordato.
Provvedimenti possibili per promuovere l’attività di ricontrattazione affitti che necessitano dell’apertura di un tavolo con le OOSS.
Semplici provvedimenti che darebbero il segnale giusto in un momento così difficile per il Paese.