Covid tra i sanitari: “Decisioni rapide e risolutive per limitare il contagio”
La segnalazione del sindacato Fials Provinciale Livorno
Livorno 20 aprile 2020 – La segnalazione del sindacato Fials Provinciale Livorno:Il Fials ritiene che l’attuale gestione del contenimento del contagio da Covid 19 richieda che l’azienda assuma delle decisioni rapide e risolutive perché i numeri parlano chiaro.
I contagi del personale nel giro di una settimana sono raddoppiati per cui abbiamo nell’ambito della ex ASL6 un numero 46 dipendenti positivi al corona virus.
Percentuale non definitiva perché ci sono ancora accertamenti in corso e comunque alta se pensiamo che meno del 15% del personale è stato sottoposto a tampone faringeo.
Esame questo che a tutt’oggi rimane l’unico elemento in grado di fare una diagnosi tempestiva dell’avvenuto contagio e quindi impedire il diffondersi del virus. (vedi Circolare Ministero Sanità del 3 aprile 2020)
E intanto l’azienda continua ad inviarci report sugli ingressi del personale infermieristico ed operatori socio sanitari che doveva servire per fronteggiare l’aumento dei posti letto a rischio Covid ma che in realtà non è neppure sufficienti per compensare le assenze di chi è in quarantena, infatti al 8 aprile le assunzioni a tempi indeterminato presso l’ospedale di Livorno sono 46.
Questo comporta inevitabilmente che ci siano reparti covid a medio alta intensità dove il personale è costretto a permanere nella zona contagiata per l’itero turno di lavoro in una condizione lavorativa di forte disagio con addosso DPI opprimenti e ritmi di lavoro inaccettabili.
Un esempio per bere un bicchiere d’acqua o per usufruire dei servizi igienici è necessario spogliarsi dei dispostivi infettati con il rischio di non avere il cambio per rientrare nella zona contagiata.
Nel frattempo l’Azienda continua ad inviarci report su numeri complessivi di DPI che verrebbero distribuiti, ci domandiamo ma dove? ma quanti a testa? ma di quale qualità? Questo non ci viene specificato.
E intanto al personale vengono forniti come DPI per proteggere le vie respiratorie le mascherine chirurgiche in alcuni casi Simil chirurgiche, neppure aderenti al volto, che ai sensi del Testo Unico sulla Sicurezza (D.Lgs.81/08) non sono dispositivi di protezione individuale ma dispositivi medici con specifica normativa (Direttiva Europea 2007/47/CEE).
Oppure sono fornite le mascherine Simil FFP2 dei più fantasiosi formati e provenienze, rientrerà tutte nelle regole normative ma basta vederle indosso al personale per capire che qualcosa non torna, per cui agli aspetti formali della corrispondenza normativa non corrispondono agli aspetti sostanziali.
L’azienda stessa parla di criticità che si protraggono da tempo e che però non viene detto come intende risolverle.
Un fatto è certo il sistema adottato al padiglione di medicina cosiddetta area Covid Grigio con funzione di filtro per dividere il ricovero dei malati infettati da quelli non infettati a nostro parere non può funzionare se le stanze sono tornate a ricoverare quattro pazienti insieme riducendo le distanze al minimo, camere con posti letto occupati da uomini e donne insieme.
Un numero di infermieri e Oss ridotto al minimo per cui ad esempio la notte ci sono solo due infermieri e un oss a gestire 27 posti letto e a occuparsi fino a 5-6 ricoveri dal pronto soccorso quindi si tratta di paziente per lo più con evidenti problematiche respiratorie che richiedono la massima attenzione.
Per queste ragioni occorrono soluzioni organizzative diverse da quelle attuali con aumento di posti letto, aumento del personale, dotazioni di dispositivi di protezione che garantiscano la massima prevenzione dal contagio partendo dal presupposto che tutti i ricoverati devono essere considerati come potenzialmente infetti.
Come FIALS abbiamo chiesto all’Azienda di non sottovalutare il rischio di contagio che può avvenire tra gli operatori negli spogliatoi, che per carenze strutturali storiche, sono inadeguati e affollati.
Per questo avevamo chiesto alla direzione aziendale il riconoscimento di un tempo maggiore per il cambio della divisa in modo da scaglionare gli ingressi ma ancora non abbiamo ricevuto risposta.