Crisi crocieristica a Livorno, Salvetti e Bonciani convocano una riunione
Il sindaco Salvetti e l’assessora Bonciani aprono un tavolo per supportare la crisi del traffico crociere in città.Convocata una riunione il 1 aprile
Salvetti: “Pensiamo ad una riconversione temporanea delle aree inutilizzate per il venir meno del traffico passeggeri da crociere per dare una risposta compensativa alle necessità delle merci che in questo momento non possono arrivare a destinazione”
Livorno, 30 marzo 2020 – Crisi del traffico crociere in città per l’emergenza coronavirus, il sindaco Salvetti e l’assessora al Porto Bonciani aprono un tavolo di supporto.
Di seguito l’intervento del sindaco.
“L’emergenza Codiv-19 colpisce in modo significativo la città-porto di Livorno.
Preoccupa in particolare la situazione di Porto Livorno 2000 e dell’indotto imprenditoriale legato al traffico passeggeri, in particolare al segmento del crocierismo.
I Decreti che si sono susseguiti nelle scorse settimane hanno istituzionalizzato la crisi del traffico passeggeri nei porti italiani.
Nel porto di Livorno la maggior parte delle navi schedulate per la stagione estiva è stata cancellata e le rimanenti seguiranno la stessa sorte.
Il flusso passeggeri per la Sardegna e la Sicilia è stato bloccato con un conseguente calo del traffico passeggeri legato ai traghetti.
Di fronte a questo scenario io e l’assessora al Porto e integrazione città porto Barbara Bonciani, abbiamo chiesto ad Adsp MTS e Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno una riunione per monitorare la situazione economica di Porto Livorno 2000 e la tenuta sociale della città , non solo per i lavoratori dell’azienda, ma per l’intero comparto imprenditoriale legato al traffico passeggeri.
La riunione da noi convocata il prossimo 1 aprile intende, non solo monitorare la situazione contingente, ma anche concordare soluzioni capaci di andare incontro alle esigenze attuali del trasporto marittimo, dando supporto alla situazione economica della Porto LIVORNO 2000, tutelando la tenuta sociale dei lavoratori e della città .
Le richieste raccolte nelle scorse settimane dall’assessorato porto provenienti dalle categorie e il confronto con la Capitaneria di porto, per ciò che attiene alla riduzione del flusso navi e alle opportunità che ne derivano in termini di riconversione temporanea delle aree portali hanno fatto emergere l’opportunità di convogliare le esigenze attuali delle merci che in un momento di stop della produzione rischiano di non poter giungere a destinazione, con quella di crisi del settore passeggeri.
L’idea che io e l’assessora Bonciani proporremo al Presidente Corsini e al Presidente Breda, è quella di pensare ad una riconversione temporanea delle aree inutilizzate per il venir meno del traffico passeggeri da crociere per dare una risposta compensativa alle necessità delle merci che in questo momento non possono arrivare a destinazione.
Questa proposta, insieme alle altre che emergeranno nel corso della riunione intende aprire un percorso costruttivo fra città, istituzioni portuali e categorie finalizzato a definire strategie comuni per monitorare e supportare la crisi attuale che colpisce il nostro porto e la nostra città.
Siamo tuttavia consapevoli che la questione delle necessità attuali in termini di stoccaggio delle merci dovrà essere affrontata in termini più ampi, pensando anche alle opportunità offerte dalle aree dell’Interporto Amerigo Vespucci .
Non dimentichiamo che il porto costituisce il principale motore economico e di tenuta sociale della città e che in questo momento le aziende della filiera logistica e i lavoratori portuali stanno compiendo sacrifici importanti per continuare a svolgere un’attività fondamentale per la città e per l’Italia nel suo complesso consentendo quel trasporto di beni di prima necessità necessario per tutti .
In questo momento così critico dal punto di vista sanitario, economico e sociale diviene fondamentale rinsaldare il legame tra comunità portuale e città per offrire supporto agli operatori e agevolare lo studio di soluzioni che vadano incontro alle loro necessità.
Tutto questo nell’ottica di favorire la tenuta economica e sociale della città porto di Livorno”.