Economia e finanza 25 Maggio 2020

Crisi economica e commercio al dettaglio: gli effetti e la ripartenza

Economia – Con l’inizio della fase due, sono ormai in tanti i commercianti a chiedersi quando potranno riprendere le loro attività dopo il lungo periodo di arresto forzato che sono stati chiamati ad affrontare.

Così come nella maggior parte dei settori economici, anche quello delle vendite al dettaglio ha infatti subito un forte calo negli ultimi mesi, calo che ha messo in ginocchio soprattutto i piccoli rivenditori, che si sono visti schiacciare dalla grande distribuzione.

Quali sono state, nel dettaglio, le conseguenze che la situazione di emergenza sanitaria ha avuto sulle vendite e sull’economia del Paese in generale?

Gli effetti della crisi

covid 19 effetti crisiNonostante la graduale riapertura che ha interessato il nostro Paese a partire dal 4 maggio, sono ancora tante le aziende a cui non è stata concessa la ripartenza.

Le conseguenze di un così prolungato periodo di fermo hanno fatto discutere molti esperti ed economisti, che hanno constatato come solo nel mese di marzo le perdite per il settore delle vendite al dettaglio siano state di almeno il 20% in volume.

A rivelarlo sarebbe stata una ricerca condotta dall’Istat, che avrebbe messo in evidenza come i consumatori abbiano indirizzato i loro acquisti verso i beni alimentari piuttosto che verso prodotti non di prima necessità.

Chiare ripercussioni sono emerse anche sul fronte PIL, che potrebbe vedere nel nostro Paese un calo 0,2 punti percentuale, anche se una stima precisa potrà essere fatta solo a fine pandemia.

Il calo del PIL avrà ovviamente conseguenze dirette anche nell’ambito del trading sul forex, a cui questo valore è strettamente legato.

Il mercato valutario, infatti, risente fortemente delle oscillazioni del Prodotto Interno Lordo, in grado di determinare il valore delle valute del mercato di riferimento, così come il valore del mercato azionario di ciascun Paese.

Senza tralasciare l’influenza che la crisi economica potrebbe avere sul tasso di occupazione, già piuttosto basso in Italia.

Possibili soluzioni e ripartenze

 

Per quanto la situazione sia piuttosto allarmante per i commercianti al dettaglio, sono stati in molti ad essere andati alla ricerca di soluzioni alternative per il loro business.

Pur mantenendo le saracinesche chiuse, molti avrebbero continuato a vendere i loro prodotti servendosi per la prima volta dell’home delivery, ovvero della possibilità di far arrivare la merce direttamente a casa dei clienti.

La crisi, dunque, ha in molti casi offerto anche la possibilità di avvicinare i commercianti a nuove possibilità di vendita, talvolta mai sperimentate prime.

Tra questi, l’home delivery, appunto, ma anche la scelta di servirsi di un e-commerce e di sperimentare la promozione della propria attività online e sui social.

In questo momento storico, infatti, in cui non resta che sfruttare i pochi strumenti a disposizione per continuare a far sentire la propria voce, il digital marketing è uno di quelli su cui chi si occupa di commercio al dettaglio non può fare a meno di contare.

Inutile negarlo: non tutti, probabilmente, saranno in grado di ripartire dopo questo periodo di crisi.

Le stime sull’immediato futuro non sono sempre incoraggianti, ma l’impegno e la voglia di reinventarsi dimostrata da molti commercianti è la prova evidente di come si possa trarre il meglio anche dai periodi più bui.