Eventi 8 Giugno 2017

Cultura – Saletta soci Coop La Rosa: intervista a Riccardo Costagliola Presidente Fondazione Piaggio

Livorno 07 giugno  2017- saletta soci coop La Rosa

Lungo colloquio con il presidente della Fondazione Piaggio Ing. Riccardo Costagliola e molte risposte alle nostre domande sul ruolo ed il futuro del Museo di Pontedera.In calce una scheda che descrive la Fondazione ed il Museo.

 

La Fondazione Piaggio è nata nel 1994 con l’obbiettivo di dimostrare che impresa, cultura e territorio non solo possono coesistere ma possono ottenere grandi vantaggi dalle loro sinergie. Negli anni la Fondazione si è evoluta e rappresenta oggi un importante polo di aggregazione e propulsione culturale ed un luogo dove non solo si celebra la storia di un’azienda che ha fatto la storia della mobilità individuale ma dove si trasmettono alle giovani generazioni quei valori sani di creatività, impegno professionale e coscienza civica che hanno caratterizzato i 133 anni di vita della Piaggio.

 

L’attività più nota della Fondazione Piaggio è la gestione del Museo Piaggio che nelle sue sale espositive, costituite da officine storiche degli inizi del ‘900 sapientemente recuperate ma che presentano ancora le vestigia delle produzioni che vi sono succedute, ospita la più bella collezione al mondo di Vespa, Ape, moto Gilera ed altri prodotti Piaggio (aerei, treni, motori fuoribordo, etc.).

 

Il cuore della Fondazione è comunque costituito dall’Archivio Storico Piaggio che raccoglie documenti di inestimabile valore che datano a partire dal 1882, due anni prima della fondazione della Piaggio stessa. E’ sicuramente uno dei più completi e qualificati archivi d’impresa esistenti al mondo; qui si trovano tutti i disegni ed i progetti originali dei molti veicoli creati nei 133 anni di storia della Piaggio, immagini e filmati inediti, raccolte di immagini pubblicitarie e documenti di ogni tipo che consentono di ricostruire la storia non solo di un’azienda ma del sistema industriale occidentale e che vengono consultati da studiosi, ricercatori e studenti provenienti da ogni parte del mondo.

 

Tra le attività culturali promosse dalla Fondazione Piaggio ed ospitate nel suo Auditorium e nelle sue sale dedicate a mostre temporanee vanno ricordati: convegni, dibattiti, tavole rotonde, concerti e spettacoli teatrali, presentazioni di libri e mostre dedicate a grandi artisti del passato e ad artisti emergenti dotati di grande creatività.

 

La linea editoriale della Fondazione Piaggio prevede pubblicazioni tecnico-scientifiche e di storia economica. Di particolare rilevanza i Quaderni della Fondazione Piaggio e la Collana di Studi dedicata a Tommaso Fanfani, predecessore di Riccardo Costagliola alla guida della Fondazione. In questa collana usciranno a breve gli atti del convegno su La Politica Estera Italianadegli anni ’50 che affronta il ruolo internazionale svolto da Giovanni Gronchi, nato appunto a Pontedera, ed il volume, Vallis arni – Arno Valley: la Toscana dal fiume al mare tra eredità storica e prospettive future realizzato in collaborazione con l’Università di Pisa.

 

Completa l’offerta culturale della Fondazione Piaggio un programma didattico rivolto ai giovani di ogni età che affronta temi coerenti con la storia della Piaggio e con la missione della Fondazione.

 

 

Costagliola ha fatto presente che tutto quanto promosso e gestito dalla Fondazione Piaggio deve essere considerato Museo, nella accezione moderna della parola “museo” come luogo dove si trasmettono valori ed emozioni. Ha inoltre ricordato che la Fondazione Piaggio, pur essendo una Onlus, va comunque gestita con criteri imprenditoriali, con attenti bilanci preventivi e consuntivi e con la costante ricerca di fonti di finanziamento che permettano di mantenere alto il livello delle sue attività culturali.

 

La Fondazione Piaggio è quindi un corpo vivo che opera su di un ”territorio” ampio che, incentrato su Pontedera, occupa buona parte della Toscana e che sviluppa relazioni proficue con Istituzioni, Università, Amministrazioni, Enti ed altre Fondazioni con l’obbiettivo di promuovere la cultura e lo sviluppo sostenibile.

 

Alla domanda sui rapporti con Livorno, il Presidente ha citato le molte iniziative che hanno visto protagonisti al Museo Piaggio artisti livornesi, senz’altro vivaci e numerosi, rilevando peraltro che non è stato ancora possibile ampliare la partecipazione formale delle Istituzioni locali della città di Livorno. Un cruccio per un livornese doc come Riccardo Costagliola che ha peraltro sottolineato come da sempre ingegneri, dirigenti ma anche impiegati e operai della Piaggio siano in buona parte provenienti da Livorno.

 

Costagliola ha infine fatto presente che tra i programmi a breve della Fondazione Piaggio c’è l’ampliamento, quasi il raddoppio, degli spazi del Museo Piaggio, destinato ad ospitare le collezioni di Ape, moto Gilera e ciclomotori oggi non esposte al pubblico.

 

Durante l’intervista abbiamo affrontato anche il tema della comunicazione, alla luce della contemporanea pubblicazione di un articolo di Qn economia e imprese, pag.11 sul record di presenze al Museo Piaggio – oltre 510.000 dal 2000 ad oggi e ben 56.400 nel solo 2016.

 

I musei, secondo le attuali e moderne concezioni, sono centri di comunicazione di storie e valori delle nostre comunità e, nel caso dei musei d’impresa, rappresentano un utile strumento di divulgazione di sapere tecnico e culturale. Al riguardo il Presidente ha ricordato che già all’epoca della sua creazione il Museo Piaggio è stato sede di una sessione del ”European Museum Forum” – EMF – tradotta poi con tutte le relazioni dell’evento in un Quaderno della Fondazione dell’aprile 2002. Il tema fu proprio Cultura europea e Musei e vide tra i relatori Wolfgang Kippes, Benedetto Benedetti e Gianni Bulian, che trattarono appunto di comunicazione e profitto economico nella gestione dei musei.

Il calo dell’impegno finanziario dello Stato per beni culturali a far data dagli anni ’90, ”sollecitò investimenti privati nella valorizzazione dei musei che costituivano l’elemento più riconoscibile del patrimonio nazionale’. Musei che assunti come simbolo di una nuova e più avanzata concezione dell’azione culturale”.

r.m.

    

 

 

 

 

 

 

SCHEDA

 

LA FONDAZIONE  PIAGGIO, IL MUSEO E L’ARCHIVIO STORICO

 

La Fondazione Piaggio nasce nel 1994. E’ una Onlus a partecipazione mista pubblica e privata (Piaggio & C. S.p.A. e Comune di Pontedera) che ha lo scopo primario di sviluppare e gestire il Museo e l’Archivio Storico Piaggio e di promuovere le sinergie tra impresa, cultura e Territorio.

 

La Fondazione, all’interno dei suggestivi spazi del Museo Piaggio, è un luogo di promozione culturale estremamente vivo e dinamico dove convivono mostre d’arte, convegni, incontri ed eventi culturali, spettacoli musicali, di danza, di moda.

 

Il Museo Piaggio nasce nel 2000 nei 3.000 metri quadrati dell’ex officina attrezzeria, uno dei corpi di fabbrica più antichi e affascinanti del complesso industriale di Pontedera, dove l’azienda insediò la propria produzione a partire dai primi anni Venti del ‘900.

 

Il Museo è nato per conservare e valorizzare la memoria storica dell’impresa. Si pone l’obiettivo di ricostruire le vicende di Piaggio e del suo Territorio e di ripercorrere un lungo periodo di storia italiana, fatto di trasformazioni economiche, di costume e di sviluppo industriale, narrato attraverso l’esposizione dei prodotti più famosi e rappresentativi dell’azienda e attraverso i documenti e le immagini del suo ricchissimo Archivio Storico.

 

Le sue sale accolgono le collezioni Vespa (dai primi prototipi alle Vespa di serie attualmente in commercio) e Gilera (dalla moto VT 317 del 1909 alla RC600 Parigi-Dakar del 1991), accanto ai più significativi prodotti di Piaggio (i motori aeronautici degli anni Trenta, un esemplare di motrice ferroviaria MC2 de 54 del 1936, l’aereo P148 del 1951, l’Ape, il Pentarò, il Ciao e gli altri ciclomotori Piaggio).

 

Ciò che maggiormente attira al Museo appassionati di tutto il mondo è tuttavia la Collezione Vespa, unica nel suo genere. Solo a Pontedera, infatti, è possibile trovare i preziosi prototipi degli anni ’40: l’MP5, conosciuto con il soprannome di “Paperino”, primo esercizio di Piaggio sul tema scooter, prodotto in pochissimi introvabili esemplari tra il 1944 e 1946; e l’MP6, il celeberrimo prototipo di Vespa uscito dalla matita di Corradino d’Ascanio nell’autunno 1945.

 

Tra i veicoli di serie si possono ammirare i “classici” della sconfinata produzione Vespa (più di centoquaranta versioni) tra cui si distinguono la prima serie 98cc dell’aprile 1946; la Vespa 125 del 1951, modello utilizzato da Audrey Hepburn e Gregory Peck sul set di Vacanze Romane; la Vespa “U” (utilitaria) del 1953, costruita in soli 7.000 esemplari, oggi tra i pezzi più ricercati dai collezionisti di tutto il mondo; la prima Vespa granturismo, la Vespa GS 150 del 1955; la Vespa 50 del 1963 (per tutti gli italiani “il Vespino”), che segnò una pietra miliare nella storia dello scooter più famoso del mondo (e fu seguita, nel 1969, dal grande successo della 50 Special); la 90 Super Sprint del 1965, veicolo-mito per i giovani sportivi; la 125 Primavera del 1967, vero e proprio oggetto di culto per i giovani dell’epoca. Gli anni ’70 sono egregiamente rappresentati dalla Vespa 125 Primavera ET3 e dalla Vespa 200 Rally, che in quegli anni proponevano una soluzione tecnica innovativa come l’accensione elettronica, e dalla Vespa P125X del 1977, “replicata” da una sua versione gigante, un modello fuori scala di 4 metri di altezza in vetroresina e vernice rossa.

 

Trai pezzi più rari conservati al Museo Piaggio ci sono senz’altro alcuni esemplari di Vespa da record e da corsa: veicoli unici, tra i quali spiccano la Vespa Siluro (una 125 a cilindri contrapposti con la quale Mazzoncini conquistò il record mondiale sul chilometro lanciato nel 1951) e la Vespa Montlhéry (una 125 che nel 1950 conquistò 17 record del mondo in 10 ore sull’omonimo circuito francese), senza dimenticare la Vespa Sei Giorni numero 94 guidata dal famoso pilota Giuseppe Cau (modello con il quale la squadra corse Piaggio vinse nel 1951 ben 9 medaglie) e le Vespa 98 e 125 corsa e circuito.

 

Una vera curiosità è la Vespa Alpha, veicolo fuoriserie realizzato per la produzione del film Dick Smart Agente 2007 del 1967, che nella finzione scenica poteva trasformarsi in elicottero e sottomarino. Un capitolo a parte meritano le due Vespa destinate a uso militare: la Vespa 150 T.A.P., destinata alla Armée Française e armata con un cannone anticarro senza rinculo da 75 mm e il prototipo di Vespa Militare 125 del 1964, progettata per il Ministero della Difesa italiano.

 

La collezione del Museo è arricchita da quei prodotti che hanno accompagnato il successo dell’azienda nel settore della mobilità individuale dal 1946 in poi: l’Ape (di cui sono conservati alcuni esemplari, tra i quali spicca il Cassone del 1953, il Calessino del 1956, il Pentarò versione “antincendio” del 1962 e una bellissima versione “carretto siciliano” interamente dipinta a mano), i ciclomotori (dal prototipo del 1955 al Ciao del 1967), la Vespa 400 (una piccola automobile che Piaggio produsse dal 1957 al 1961 negli stabilimenti in Francia dell’ACMA) e il Moscone (“la Vespa del mare”, motore fuoribordo del 1949).

 

Un’apposita area del Museo, infine, è dedicata alla Collezione Gilera, storica azienda produttrice di motociclette di Arcore, acquisita da Piaggio nel 1969. La collezione comprende pezzi assai preziosi, a partire dalla prima moto costruita da Giuseppe Gilera nel 1909 (la VT 317), passando per la Rondine “carenata” del 1937 (la cui carriera sulle piste è costellata da molti record), la 500 Saturno Sport (progettata nel 1940 da Giuseppe Salmaggi), la 500 Saturno Sanremo, la 125 e 175 Bicilindrica e la 500 Quattro cilindri, solo per citarne alcune.

 

Dalla sua apertura, nel 2000, il Museo Piaggio ha avuto più di 510.000 visitatori, con un continuo aumento fino ad arrivare ad un record annuale di oltre 56.400 visitatori nel 2016. Esso è quindi fra i 5 musei d’impresa più visitati in Italia.

 

La Fondazione Piaggio e il suo Museo hanno recentemente vinto il prestigioso Corporate Art Award, premio pensato per identificare, valorizzare e promuovere le eccellenze nelle collaborazioni tra il mondo del business e quello dell’arte a livello internazionale, per “Il Miglior coinvolgimento dei Social Media”.

 

La Fondazione Piaggio, all’interno degli spazi del Museo, organizza e ospita, nella sala dedicata alle esposizioni temporanee, mostre di artisti del calibro di Giorgio De Chirico, Enrico Baj, Giorgio dal Canto, Dario Fo e Franca Rame, Giampaolo Talani, Giuliano Ghelli, Ugo Nespolo e promuove periodicamente il lavoro di giovani artisti emergenti.

Organizza grandi mostre dedicate all’arte contemporanea o alle eccellenze del territorio e fra queste citiamo: nel 2014 la mostra Da Fattori a Modigliani. Grandi Maestri – Grandi Allievi e nel 2015 la mostra La Vespa e la Farfalla. Un secolo di Butterfly al Museo Piaggio realizzata in collaborazione con la Fondazione Festival Pucciniano, la Fondazione Cerratelli, la Fondazione Giacomo Puccini di Lucca, l’Archivio Storico Ricordi, il Teatro del Giglio e il Teatro alla Scala.

 

Degne di nota le mostre inaugurate al termine del 2016 e da poco concluseTutti in moto! Il mito della velocità in cento anni di arte e Futurismo, velocità e fotografia dedicate interamente al mito della velocità e al suo riflesso nelle arti figurative, negli ideali di vita e nel costume sociale degli italiani, dalla fine del XIX secolo agli anni del boom.

 

Particolarmente apprezzate sono state le grandi mostre dedicate a Piaggio e a vari aspetti della sua storia. Da ricordare: la mostra La Vespa e il Cinema, che alla fine del 2010 ed agli inizi del 2011 ha attirato una folla di visitatori anche grazie alle serate di proiezione di film con la partecipazione di attori noti al grande pubblico come Alessandro Gassman, Massimo Ghini, Giorgio Faletti, Giorgio Panariello, Beppe Fiorello, Jerry Calà e Ugo Dighero. La grande mostra dedicata all’inventore della Vespa dal titolo Corradino d’Ascanio. Uomo Genio Mago Mito inaugurata nel novembre 2011 alla presenza di Luca Zingaretti che interpretò d’Ascanio in una lettura scritta per lui dallo sceneggiatore pisano Mario Cristiani. Gattinoni, la Vespa e la tivù. Il made in Italy è di moda a cura di Stefano Dominella, mostra di grandissimo successo di pubblico inaugurata nel 2012 in collaborazione con la Maison Gattinoni. Nel 2013 Passaggio in India. A Gateway to Piaggio, una vera immersione nei colori, nei suoni e nei sapori dell’India. Nel 2016 la grande mostra realizzata per celebrare i 70 anni di Vespa: In viaggio con Vespa. Un’avventura lunga 70 anni, dedicata a uno degli aspetti più affascinanti ed evocativi della storia dello “scooter più venduto nel mondo”, che dalla sua nascita ai giorni nostri coinvolge un numero sempre crescente di appassionati: il viaggio.

 

Nel progetto culturale promosso dalla Fondazione, svolge un ruolo di primaria importanza anche l’Archivio Storico Piaggio, che conserva la documentazione relativa alla storia della Piaggio dalle sue origini fino ai giorni nostri, in tutte le sue attività e in tutti i suoi settori.  Nelle carte rivivono persone e situazioni, che hanno scritto la storia della motorizzazione, del design, della comunicazione, della fotografia e del tessuto socio-economico dell’Italia. Composto da circa 5.000 filze e tuttora in continuo ampliamento, l’Archivio Storico consente la consultazione del suo patrimonio a quanti vogliano approfondire la ricerca su una delle realtà industriali più importanti in Europa.”