Da Genova a Livorno: Chiudiamo i porti alla guerra! Oggi pomeriggio presidio
Livorno 17 febbraio 2020 – La Federazione Anarchica Livornese ed il Collettivo Anarchico Libertario organizzano per oggi pomeriggio alle ore 17.00 in piazza Grande un presidio contro il traffico di armi nei porti
“A Genova è in corso da quasi un anno una mobilitazione contro la guerra che mira a fermare il trasporto di armi nel porto. Nel maggio e giugno scorso i lavoratori portuali e altre realtà genovesi sono riusciti a bloccare per due volte il carico di materiale militare sulle navi della compagnia saudita BAHRI destinato alla guerra in Yemen. Da allora la BAHRI non ha più imbarcato armi a Genova.
Ma il 17 febbraio è previsto l’arrivo di una nuova nave della compagnia saudita a Genova. Inizialmente fissata al 12, la data dell’arrivo è slittata più volte, anche a causa delle proteste in corso ovunque in Europa che hanno già fatto saltare gli scali di Anversa in Belgio e Tilbury in Inghilterra. Il Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali di Genova ha lanciato un appello di solidarietà a livello internazionale, chiedendo che in contemporanea con l’arrivo della nave vi siano iniziative e azioni a sostegno dei portuali e degli antimilitaristi che a Genova si opporranno a questi traffici di armi.
Solidarizzare con la lotta in corso a Genova è importante, soprattutto qui a Livorno. Nel nostro porto infatti, già fanno scalo ogni mese le navi della Liberty Global Logistics, compagnia che per conto del Dipartimento della Difesa USA trasporta mezzi da combattimento o comunque militari da Camp Darby verso il Medio Oriente. L’ampliamento della base USA di Camp Darby ha proprio lo scopo di aumentare il traffico di materiale bellico. Nel nostro territorio sono presenti inoltre produzioni di droni (IDS) e di siluri (Leonardo), è presente il COMFOSE e il comando dei paracadutisti della Folgore, impiegati nelle missioni di guerra italiane.
La guerra passa anche dai luoghi in cui viviamo e lavoriamo. Non vogliamo essere complici. Possiamo metterci in mezzo e fermarla. Noi siamo al fianco dei lavoratori, degli sfruttati e degli oppressi di tutto il mondo, contro le guerre dei governi e dei capitalisti.
Abbiamo un modo concreto di dire NO alla guerra!
Fermiamo il traffico di armi nei porti!
Non un soldo, non un’ora di lavoro per la guerra!
Siamo al fianco dei portuali genovesi!”