Dalla piazza di spaccio alla piazza di tutti: il piano del Questore Stellino su Garibaldi
Livorno 1 settembre 2025 Dalla piazza di spaccio alla piazza di tutti: il piano del Questore Stellino su Garibaldi
Zona Rossa, l’intervento del Questore di Livorno dr.ssa Giuseppina Maria Rita Stellino
Città di Livorno – Iniziative di prevenzione e sicurezza urbana. Zona a tutela rafforzata, c.d. zona rossa.
Il termine “zona rossa” è utilizzato per indicare un’area della città dove gli elevati profili di delinquenza, uniti a un progressivo degrado ambientale, pregiudicano in modo continuativo l’accesso e la fruizione da parte della cittadinanza.
Non c’è dubbio che Piazza Garibaldi rappresenta per Livorno un chiaro esempio di zona rossa, ovvero; di area cittadina meritevole di particolare attenzione delle istituzioni affinché si ripristiquella cornice di sicurezza minima per garantire il libero accesso e fruizione da parte di tutti.
Al fine di rimuovere gli ostacoli alla realizzazione di tali diritti, l’individuazione di una zona “rossa” per Piazza Garibaldi equivale a rafforzarne la tutela con azioni ulteriori rispetto alla pur necessaria intensificazione dei controlli. Vuol dire concentrare le azioni positive di riqualificazione puntando al raggiungimento di livelli di vivibilità tali da scoraggiare la formazione di spazi di illegalità crescente. Così come prevedere strumenti di allontanamento per tutte quelle persone che si rendano effettivamente pericolose in quell’ambiente.
Perché funzioni, ritengo necessario che l’area individuata venga percepita non per la sua chiusura a pochi ma, al contrario, per la massima apertura alla serena e pacifica fruizione di tutti.
L’obiettivo è di impedire a chi compie determinate azioni illecite – cioè chi: spaccia, commetta violenze, compia atti di vandalismo, ecceda nel consumo di alcolici rendendosi molesto, ovvero assuma atteggiamento aggressivo, minaccioso o insistentemente molesto nei confronti dei normali fruitori di strutture ed esercizi pubblici – di tornare esattamente negli stessi luoghi dove ha commesso il fatto antigiuridico mediante l’adozione di un provvedimento di allontanamento dall’area urbana specificamente individuata.
Per raggiungere tale scopo saranno predisposti dei servizi di prevenzione che coinvolgeranno tutte le forze di polizia, partendo proprio da quelle che hanno maggiore capillarità nel tessuto urbano, ed avranno ad obiettivo l’allontanamento delle persone concretamente pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica nella piazza mediante irrogazione di specifico provvedimento immediatamente notificato al destinatario. L’eventuale violazione di tale provvedimento, oltre a far scattare un quadro sanzionatorio via via più pesante, porterà all’applicazione del cosiddetto Daspo Urbano che, nei casi più gravi, può arrivare fino a due anni.
L’insieme di tali azioni mira a realizzare un effetto duraturo di deterrenza anche per valorizzare i brillanti risultati raggiunti con le oltre sessanta operazioni di Alto Impatto e nel recente smantellamento della piazza di spaccio in Piazza Garibaldi.
E’ di tutta evidenza come la vocazione di tale area ad assumere le funzioni di “piazza di spaccio”, così come a cedere a progressivo degrado, non può essere risolto esclusivamente con azioni di tipo repressivo.
Richiede, infatti, un progetto integrato di sicurezza urbana volto a realizzare un ambiente curato dove può essere assicurata la libertà di accesso e di fruizione da parte di tutti e dove il controllo di polizia è soltanto sussidiario e non già prevalente e necessario.
Dalla piazza di spaccio alla piazza di tutti: il piano del Questore Stellino su Garibaldi