Cecina (Livorno9 8 aprile 2024 – Dario Marzini (Cecina Insieme) fa chiarezza sul bilancio comunale
E’ purtroppo ormai un’abitudine delle amministrazioni di centro-sinistra, che hanno governato
Cecina negli ultimi 20 anni, non voglio andare troppo in là con i tempi altrimenti parlerei di
storia più che di politica, arrivare a ridosso delle elezioni per effettuare tutte le opere
pubbliche, al fine di generare un effetto “wow” negli elettori e confermarsi al governo di
Cecina; per poi naturalmente bloccare tutti gli investimenti in conto capitale per i restanti 4
anni di governo. Certamente è poco serio, ma ormai è prassi. Lo sa bene Salvatore
Giangrande che da Direttore Generale del Comune di Cecina ha avuto il compito di attuare
su mandato e nomina diretta del Sindaco il programma elettorale per almeno 10 anni qua nel
nostro comune, risulta quindi incompressibile lo stupore dei suoi principali sponsor politici:
Chiara Tenerini per FI e Mirta Merli per FDI, che si strappano i capelli leggendo il picco di
indebitamento a fine mandato. Va detto che l’ultima amministrazione Lippi ha seguito questa
abitudine in grande stile, nel modus operandi poco sobrio che ha contraddistinto l’ex Sindaco,
prevedendo opere pubbliche ovunque, finanziate a debito, e quindi con “pagherò” che
graveranno sulle prossime amministrazioni, e ancora peggio con un piano di alienazioni da
quasi 19 milioni di euro, che prevede di vendere molti “gioelli di famiglia” di proprietà
comunale: si pensi all’area edificabile di pregio sul retro del Palasport di Cecina Mare, al
terreno di 9.600mq di Via Cassola (valutato 4,8 milioni), 2 scuole elementari dove sono
formate generazioni di cecinesi (Marconi, Boschetti Alberti), l’ufficio turistico di Cecina
Mare, l’area dietro “Mollica” a San Pietro in Palazzi, gli ex Magazzini comunali nei pressi dello
Stadio, etc.. ; è curioso trovare nell’elenco anche l’immobile comunale di Via Boccaccio
che giace in stato di abbandono da quasi 20 anni, dichiarato inagibile nel 2006 ormai regno di
rifiuti, erbacce e topi. E’ bene notare anche che Sabrina Giannini e Domenico Di Pietro,
protagonisti delle stagioni Lippi, hanno ragione quando dichiarano che è profondamente
sbagliato presentarsi ai cittadini cercando alibi, dicendo quindi chiaramente agli elettori:
attenzione sappiamo già che non faremo nulla di interessante per Cecina nei prossimi
anni, come fanno i sostenitori di Giangrande. Da parte di chi ha governato Cecina con l’ex
Sindaco mi aspetterei però un po’di sana autocritica sulla stagione lippiana che hanno
vissuto da protagonisti, ancora non è arrivata, ma la campagna elettorale è lunga, mai dire
mai, magari qualche sano mea-culpa potrebbe fare bene al dibattito ed al futuro di Cecina.
Dario Marzini -Presidente e fondatore lista civica “Cecina Insieme – Pazzaglia sindaco”
Ex Presidente Prima Commissione Consiliare “Bilancio ed affari Istituzionali” Comune di
Cecina