Darsena Europa e Casa della Salute, Italia Viva: “La necessità di apparire a dispetto della realtà”
“La necessità di apparire a dispetto della realtà
Basti pensare al ripristino della fi-pi-li in area portuale: invece di vergognarsi per gli 11 anni di attesa per sistemare una buca, si preferì brindare! E così a fine anno occorreva mettere delle bandierine sulla Darsena Europa.
Ma come è stato gestito il progetto negli anni, ci sono precise responsabilità politiche sui ritardi su un opera fondamentale per il territorio?
Nel 2008 l’Autorità Portuale avviò il procedimento per il nuovo PRP che come noto aveva al centro la progettazione della Piattaforma Europa e la nuova Stazione Marittima.
Nel 2016 nel dibattito pubblico emerse che il business plan proposto dall’Autorità sulla base dello studio della Ocean Shipping Consultans non stava in piedi per le previsioni di traffici di container fuori dal più ottimistico scanario di mercato.
Nel 2018 l’Autorità presentò la prima revisione con una sostanziale riduzione al ribasso degli impegni d’investimento per il privato; Rossi rigirò l’evidente errore progettuale come un grosso successo in quanto la Darsena sarebbe diventata operativa nel 2022 e non più nel 2026!
Ma il nuovo bando di aggiudicazione non trovo la luce per mancanza d’interesse.
Nuova riduzione al ribasso con break even a 1.200 mila teu l’anno ma l’interesse non emerge ancora.
Sulla parte pubblica invece il bando ha avuto successo ma è emersa la necessità di una nuova revisione progettuale per l’insufficienza delle vasche di colmata!
E così dopo 14 anni siamo ritornati alla procedura di valutazione ambientale con costi ovviamente in crescita e al momento senza copertura.
Sono credibili le nuove previsioni per l’operatività della Darsena nel 2026/27?
Se il manico è questo sorgono forti dubbi anche per il fatto della concretizzazione della concessione. Nuova operazione al ribasso? Fra l’altro non bisogna dimenticare che i flussi prospettati sono tranquillamente realizzabili dagli attuali concessionari della Darsena Toscana anche grazie al nuovo microtunnel.
Stessa necessità di apparire per la Casa della Salute in via del Mare. Non si poteva aspettare qualche settimana per il completamento dei lavori?
L’anticipo non modifica certo la realtà creatasi negli anni: il modello sanitario toscano ben funzionante in quasi tutta la Toscana da più di un decennio, a Livorno non lo abbiamo ancora visto.
Prevenzione e sanità di base in ambito di prossimità, sanità ospedaliera accentrata in un luogo comunque ben accessibile e mantenimento dei servizi qualificanti: la insufficiente progettazione e il lassismo gestionale sono purtroppo emersi”.
E’ quanto dichiarano per Italia Viva Livorno Alfio Baldi e Mario Antonio Gambacciani