Dati Ispra, Comitato No Cubone: “due pesi e due misure: Salvetti li lodava con Legambiente, oggi li contesta”
Livorno 29 ottobre 2025 Dati Ispra, Comitato No Cubone: “due pesi e due misure: Salvetti li lodava con Legambiente, oggi li contesta”
In questi giorni il sindaco di Livorno ha diffuso dichiarazioni fuorvianti riguardo ai dati ISPRA sul consumo di suolo, tentando di minimizzare l’impatto del cantiere del cosiddetto “Cubone” alla Scopaia.
Sostenere pubblicamente che ISPRA avrebbe attribuito «un ettaro di consumo di suolo» all’area del palazzetto è semplicemente falso. La realtà è chiara e documentata: il Cubone non risulta nel rapporto ISPRA 2024 perché i lavori sono stati avviati dopo il periodo di monitoraggio. Lo confermano le mappe ufficiali di ISPRA, la slide 26 presentata dal responsabile nazionale del monitoraggio Michele Munafò e la risposta scritta dello stesso Munafò a una nostra richiesta di chiarimento.
È grave che un sindaco utilizzi numeri non verificati per screditare un ente scientifico pubblico e per spostare l’attenzione dal vero tema:
Livorno ha già consumato il 28% del suo territorio, arrivando al 75% nella fascia pianeggiante, uno dei dati peggiori in Italia.
Nonostante ciò, questa amministrazione continua a difendere nuove colate di cemento invece di promuovere il recupero delle molte aree già urbanizzate e oggi abbandonate.
Oltretutto, minimizzare la cementificazione sostenendo che alcune aree di cantiere siano “temporanee” è un altro messaggio ingannevole. Il monitoraggio ISPRA è chiaro: ogni superficie impermeabilizzata viene registrata come nuovo consumo di suolo, e solo in caso di ripristino verificato potrà essere recuperata nei dati degli anni successivi.
Stupisce inoltre che lo stesso sindaco, pochi mesi fa, si fosse vantato della classifica di Legambiente che mostrava Livorno migliorare sul fronte del consumo di suolo. Quella classifica si basava proprio sui dati ISPRA che oggi vengono definiti “farlocchi” solo perché scomodi per l’amministrazione. È inaccettabile che i dati scientifici vengano esaltati quando fanno comodo e screditati quando mettono in difficoltà.
Il consumo di suolo non è un tema tecnico riservato agli addetti ai lavori, ma riguarda il futuro della città, la sua sicurezza idrogeologica, la qualità dell’aria, la biodiversità e la vivibilità dei quartieri. Serve onestà intellettuale e rispetto della verità, non propaganda. Chi governa dovrebbe spiegare ai cittadini perché si continua a costruire distruggendo suolo verde invece di riqualificare spazi già degradati, perché si ignorano i rischi legati al Rio Felciaio e perché non si accetta un confronto basato sui dati ufficiali.
Noi continueremo a difendere il territorio e il diritto dei cittadini a una città che scelga la rigenerazione urbana invece della cementificazione”.
Comitato No cubone
