“Non posso sostenere Conte, serve una nuova guida politica”. E’ quanto scrive sulla sua pagina facebook Gregorio De Falco che prosegue:
“Basta traccheggiare sulle misure di contenimento.
Più si alza la barriera contro il virus, più si rallenta la velocità di diffusione e l’impatto sanitario e socio economico della pandemia.
In una pandemia quello che ci deve preoccupare è la velocità di diffusione dell’infezione, come afferma il Professore Lopalco, e per adesso in questo siamo stati sempre in ritardo.
Gli “apparati logistici” per il controllo della diffusione virale nella popolazione non sono stati studiati ed attuati nella misura necessaria alla emergenza da affrontare, affinché i sacrifici della popolazione non siano state limitazioni gettate al vento.
I Dpcm hanno sempre rincorso, con netto ritardo e con provvedimenti inefficaci, i contagi, le morti, ed il disastro socio economico.
Il Presidente del Consiglio Conte ha dimostrato che il funambolico atteggiamento di condurre un Governo prima destrorso e poi sinistrorso, in questa sua estrema plasticità e dimorfismo, evidenzia una incapacità di adottare provvedimenti decisi, incisivi, e puntuali, prerogative invece necessarie ad un leader politico guidato da priorità chiare e criteri capaci di consentire una visione prospettica, precisa e coerente.
In questo quadro, non posso sostenere Conte alla luce della complessiva gestione che ha fatto della crisi.
La priorità per l’Italia è uscire dalla morsa della pandemia e per questo ha bisogno di una guida politica che metta in pratica: un piano anti pandemico; la logistica della tracciabilità, anche attraverso il ricorso al volontariato, al prezzo calmierato unificato dei test, alla creazione di test point diffusi al fine di incentivare l’abitudine sociale al test, quale consapevolezza del la responsabilità personale di rispetto reciproco; che metta in pratica una gestione dell’emergenza sanitaria centralizzata, affidando ai ministeri competenti la direzione delle crisi sociali ed economiche.
Non è infatti configurabile, nemmeno in emergenza, l’esautoramento delle istituzioni da parte di cabine di regia e task force.
Oggi un Presidente del Consiglio deve rispondere a queste necessità”.