Decreto sostegni, Confesercenti: “Pochi spiccioli, serve un correttivo”
Decreto legge “Sostegni”, Confesercenti: “Alle imprese familiari pochi spiccioli, serve un correttivo: qualche migliaio di euro non possono compensare oltre un anno di crisi “
“Ennesima, grave delusione per gli imprenditori.
Ancora una volta le risorse assegnate dal DL Sostegni per le imprese sono assolutamente insufficienti:
anche considerando le tranche di contributi a fondo perduto arrivati lo scorso anno, si copre meno del 7% del fatturato perso dalle attività economiche nel solo 2020
Inoltre non c’è assolutamente niente per il primo trimestre del 2021, che invece di portare la pronosticata ripresa, ha visto aggravarsi ulteriormente l’emergenza delle imprese, ormai esasperate”.
Così Maristella Calgaro Presidente provinciale Confesercenti commenta il decreto legge “Sostegni”
“Una scarsità di risorse inaccettabile e che è evidente soprattutto per le imprese familiari di minori dimensioni: sommando tutti i ristori, un’attività che fatturava 100mila euro nel 2019 e ne ha persi 80mila nel 2020 otterrà in tutto tra i 6 e i 7mila euro.
E se per caso non avesse ricevuto le prime tranche, perché esclusa dal codice ATECO, riceverebbe in tutto appena 4mila euro: il 5% delle perdite.
Ed il restante 95% come lo ammortizziamo?”
Le uniche note positive, in un mare di provvedimenti insoddisfacenti, sono l’inclusione delle attività nate nel 2019 e nel 2020, così come l’abbandono del codice ATECO come criterio per l’erogazione di contributi a fondo perduto – ora assegnati a tutte le imprese che abbiano perso almeno il 30% del fatturato.
Ma l’allargamento della platea di beneficiari rende ancora più evidente quanto la dotazione del decreto sia esigua.
I codici ATECO sono spariti, continua la presidente, ma per le imprese anziché di sostegni possiamo parlare di sostegni placebo.
Serve un vero cambio passo: è quello che ci aspettavamo. E purtroppo siamo stati delusi.
Anche il sistema dell’autocertificazione – in piena rivoluzione digitale – ci fa capire quanto siamo ancora lontani dal potere utilizzare con efficacia le banche dati di cui disponiamo: la tracciabilità funziona solo in un senso.
Si proceda subito – conclude – con immediati correttivi, recuperando risorse anche dall’insieme di provvedimenti fuori luogo quali il cashback e Lotteria dello scontrino (4,7 miliardi in due anni), dal Bonus Vacanze (un flop, con 2 miliardi non spesi) e dagli altri Bonus che non hanno avuto successo, come quello per PC e Tablet. Intanto, serve subito un correttivo per le imprese di minore dimensione.