Delfini di Ardenza, via ai lavori per la collocazione a Palazzo Comunale
L’opera faceva parte della balaustra del Moletto d’Ardenza. Nel nuovo allestimento previsti una decorazione trompe-l’oeil sulla parete retrostante l’opera e un’illuminazione ad hoc
Un pezzo di mare e di storia della città troveranno finalmente la giusta valorizzazione all’interno di palazzo comunale.
Sono iniziati oggi, infatti, in collaborazione con i funzionari della Soprintendenza, i lavori nell’atrio di palazzo vecchio, in prossimità dell’ingresso principale, finalizzati alla collocazione dei famosi Delfini di Ardenza.
A decidere sul nuovo collocamento dell’opera, conservata nei depositi comunali, era stata nel settembre scorso l’Amministrazione comunale, approvando il progetto di spesa di oltre 13mila euro, necessario al loro allestimento espositivo.
Il gruppo di delfini in ghisa realizzati dalle Fonderie di Follonica su disegni di Carlo Reishammer nella prima metà dell’800, mancava da tempo dalla balaustra del moletto di Ardenza dalla quale era stato tolto per preservarlo dal deterioramento in atto.
Il suo restauro, autorizzato dalla Soprintendenza di Pisa a fine luglio 2015 e conclusosi nel febbraio del 2016, è stato realizzato dalla ditta Arterestauro di Cascina grazie alla raccolta fondi indetta dagli “Amici dei Musei e dei Monumenti Livornesi”, per una cifra finale di 6 mila euro.
I Delfini di Ardenza saranno installati su un basamento realizzato con elementi componibili che riproporranno le linee della seduta presente al Moletto di Ardenza dove originariamente si trovavano.
Questi primi interventi in corso a palazzo comunale sono finalizzati a verificare la tenuta del pavimento dell’atrio, sul quale dovrà poi essere sistemato il basamento che reggerà la coppia di Delfini.
A completamento dell’allestimento sono previsti anche una decorazione tromp-oil sulla parete retrostante l’opera e un’apposita illuminazione per valorizzarla al massimo.
Non appena conclusi i lavori, sarà organizzato un momento inaugurale del nuovo “spazio espositivo”, dopodiché l’opera potrà tornare ad essere ammirata da parte dei cittadini in un contesto sicuro e protetto.