Cronaca 18 Maggio 2025

Depurazione 4.0: acque reflue trasformate in risorsa per agricoltura e industria

Contro la crisi idrica, ASA punta sulla dissalazione costiera

Depurazione 4.0 acque reflue trasformate in risorsa per agricoltura e industriaLivorno 18 maggio 2025 Depurazione 4.0: acque reflue trasformate in risorsa per agricoltura e industria

Nell’ambito di Blu Livorno – Biennale del Mare e dell’Acqua, ASA SpA, in collaborazione con Cispel Toscana, ha organizzato una giornata di confronto dedicata alle grandi sfide che attendono il servizio idrico integrato, con un focus particolare sulla dissalazione e le nuove prospettive della depurazione. L’evento si è tenuto al Palazzo Pancaldi di Livorno ed è stato articolato in due macro momenti – mattina e pomeriggio – con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico e delle principali aziende del settore.

In particolare, hanno supportato il doppio workshop: Utilitalia, Acque SpA, Acquedotto del Fiora SpA, GAIA SpA, Nuove Acque SpA, Publiacqua SpA e Ti Forma Srl.

Si ringrazia, inoltre, per la partecipazione: Regione Toscana, Comune di Livorno, Autorità Idrica Toscana, Ergo (Spin off Scuola Superiore S. Anna), ISS – Istituto Superiore di Sanità, Istat, UNIPI, Alfa Solution, Almaviva Bluebit, Consorzio di Bonifica Toscana Costa (CB5), Erredue, Gas and Heat, Ineos, Ireti, Netribe, Polo Tecnologico Magona, RDR, Sistema Ambiente Lucca, Solvay Chimica Italia, Suez Italia.

Strategie per le acque potabili – tra cambiamento climatico e nuove direttive europee – il ricorso necessario alla dissalazione

Nel corso della mattinata si è discusso delle implicazioni della Direttiva UE 2020/2184, che rafforza la tutela dell’acqua come diritto universale e introduce nuove misure per garantire la qualità e la sicurezza dell’approvvigionamento. Tra i temi emersi: la crescente salinizzazione delle falde costiere, la necessità di dissalazione come strategia di resilienza e le criticità legate alla riduzione della disponibilità della risorsa idrica.

Dal confronto è emerso come la buona gestione della crisi idrica del 2022 in Toscana è stata possibile grazie agli investimenti effettuati negli anni precedenti.

Sul fronte della dissalazione, ASA ha annunciato che nei primi mesi del 2026 sarà pronto il dissalatore dell’Isola d’Elba. Si tratta, ad oggi, del più grande dissalatore in Italia, che ha previsto un investimento pari a circa 29 milioni di euro. Il dissalatore dell’Elba garantirà 7.000 metri cubi di acqua al giorno, che consentirà di efficientare, anche in termini energetici, la fornitura idrica dell’Isola.

Successivamente, dal confronto tra i gestori del servizio idrico integrato toscano, è emersa la necessità di adottare un nuovo modello di governance complessiva in grado di affrontare le crescenti sfide del settore.

La mattinata è stata chiusa da un focus sul ruolo chiave della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale nella gestione delle emergenze idriche. L’AI è ormai uno strumento centrale per le analisi dei dati e per il rafforzamento dei sistemi predittivi.

Nel pomeriggio il dibattito si è spostato sulla nuova Direttiva UE 3019/24 sulle acque reflue urbane, che impone standard più stringenti anche per gli agglomerati più piccoli e introduce obiettivi ambiziosi in termini di riutilizzo e di impatto ambientale. ASA SpA, insieme a partner pubblici e privati, ha illustrato le strategie per affrontare la sfida della depurazione e del riuso, perché oggi il depuratore è un luogo dove generare valore, anche economico, grazie alla possibilità di recuperare materia prima seconda.

In particolare, un focus è stato dedicato al riutilizzo irriguo e industriale delle acque trattate, così come al progetto per il recupero energetico e la produzione di biometano tramite biodigestione.

Il riuso delle acque depurate è una soluzione quanto mai necessaria per contrastare il deficit della risorsa assicurando all’uso potabile le acque di migliore qualità in un territorio come quello di ASA dove la risorsa idrica scarseggia e dove è necessario intervenire sulla qualità potabilizzando le acque. ASA potenzialmente è in grado di restituire agli usi industriali ed agricoli circa il 25% di tutte le acque trattate nei depuratori grazie a 9 impianti di post-trattamento i cui più importanti sono a Livorno, Cecina e Rosignano e in Val di Cornia. La problematica emergente è quella della salinizzazione delle falde , soprattutto in Val di Cornia che rischia di inibire anche la possibilità del loro riutilizzo, per cui vi è da affrontare congiuntamente tutto il tema del riequilibrio della falda e della diversificazione delle fonti di approvvigionamento, tra cui appunto il riuso è una delle possibili soluzioni.

Una visione comune per affrontare il futuro

ASA ha voluto creare un momento di riflessione aperto e concreto – ha dichiarato Stefano Taddia, Presidente di ASA SpA – consapevoli che le sfide imposte dal cambiamento climatico e dalle nuove normative europee richiedono una visione integrata, innovativa e sostenibile della gestione idrica”.

La giornata ha rappresentato – ha aggiunto Valter Cammelli, Amministratore Delegato di ASA SpA – un’occasione preziosa per rafforzare il dialogo tra enti, gestori e comunità scientifica, in vista di un servizio idrico sempre più resiliente, sicuro e orientato all’economia circolare”.

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