Era il luglio dello scorso anno quando il colosso americano dei servizi petroliferi Baker Hughes (che in Italia controlla la storica azienda Nuovo Pignone) annunciava di aver assegnato tutto il servizio di logistica in Italia ad una nuova società al posto del precedente appalto che, per decenni, era tenuto saldamente in mano dalla Bcube Spa.
La nuova società, da poco costituitasi, la G4 Logistics di cui fa parte anche MSC, ha rilevato l’intero settore.
Tra i vari stabilimenti interessati dal cambio di appalto anche quello di Guasticce (LI) che ospita circa 100 lavoratori e lavoratrici tra diretti ed in appalto.
In un comunicato pubblico la Baker Hughes aveva subito dichiarato che non ci sarebbero stati rischi per l’occupazione e che tutti i lavoratori e le lavoratrici sarebbero stati garantiti.
Tale dichiarazione era stata suggellata anche da un protocollo firmato presso la Regione Toscana.
Lo stesso era stato messo nero su bianco in un accordo quadro, firmato anche dalla nostra organizzazione sindacale per il sito di Livorno, in cui inoltre veniva confermata la volontà di superare il sistema dei subappalti andando ad assorbire anche i lavoratori delle ditte sterne.
Tema quest’ultimo molto sentito da USB che neanche un anno fa ha sostenuto la battaglia di una grande fetta di lavoratori di Guasticce, poi culminata con l’internalizzazione totale del precedente consorzio in appalto.
A dispetto di quanto dichiarato in precedenza, dopo una lunga serie di trattative ed incontri con tutti i soggetti interessati, a poche settimane dal passaggio definitivo dobbiamo purtroppo constatare che le promesse iniziali non saranno probabilmente mantenute.
Una parte dei lavoratori non saranno assorbiti dalla nuova società e sul loro futuro pendono pesanti ipoteche visto che ad oggi, non vi sono reali garanzie che la società Bcube possa proseguire le proprie attività di logistica sul territorio dopo la perdita dell’appalto Baker Hughes che determinava oltre l’80% delle entrate totali.
D’altra parte, ci sono dei lavoratori che sulla carta dovrebbero essere invece “ceduti” ma che la nuova società non vorrebbe assorbire.
Di fatto stiamo parlando di veri e propri esuberi. In questo senso non possiamo che ribadire la nostra posizione iniziale.
Tutte le unità impiegate nel sito devono essere garantite all’interno del cambio di appalto. Stesse garanzie devono essere date per chi, invece, resterà alle dipendenze di Bcube come, ad esempio, il reparto verniciatura.
I lavoratori delle società in appalto dovranno essere anch’essi assorbiti così come inizialmente dichiarato, chiudendo finalmente, la stagione dei subappalti che non pochi problemi ha creato negli ultimi anni.
Basti pensare che ad oggi, manca ancora all’appello, circa mezzo milione di euro di spettanze non corrisposte dai vecchi consorzi ai lavoratori interessati. Soldi che attraverso il nostro studio legale, stiamo cercando di recuperare.
In questo contesto di lotta dobbiamo purtroppo registrare anche l’intervento “ambiguo” della FILT Cgil che, nonostante non abbia alcuna rappresentanza in azienda e abbia recentemente firmato un accordo nazionale con la società Bcube per congelare il passaggio dei lavoratori dal CCNL “legno” a quello della logistica schierandosi, di fatto, contro la stragrande maggioranza dei diretti interessati che avevano espresso invece opinione favorevole, sta cercando di inserirsi in questa vertenza scavalcando la RSU democraticamente eletta.
Usb insieme alla propria RSU e a seguito di un’assemblea svoltasi in data 8 marzo, ha deciso di aprire lo stato di agitazione sindacale e per la giornata di venerdì 10 marzo ha messo in campo la prima giornata di sciopero con presidio di fronte ai cancelli della Bcube in Via Francia 6 a Guasticce.