Aree pubbliche 25 Febbraio 2018

“Il diamante nel cassetto”, Lo sport livornese attende il presidente del Coni Malagò a marzo

Visita ufficiale degli impianti, incontro con gli atleti medagliati e un’occasione per fare un salto di qualità nazionale. Livorno città finora ultima nella capacità di utilizzo del fondo “Sport e Periferie”

Il paragone è uscito proprio nel corso dell’incontro con il quale il delegato Coni Giovanni Giannone e Giulia Quintavalle hanno annunciato l’arrivo ufficiale a Livorno del presidente del Coni Giovanni Malagò. Lo sport livornese è come un diamante, ma che in pochi ammirano perchè viene tenuto in un cassetto invece che in una teca. Finora il medagliere labronico può vantare 548 vittorie internazionali, alle quali manca solo una medaglia agli sport invernali che potrebbe arrivare forse dal Bob tramite Francesco Costa.

Il 20 marzo dunque arriva Malagò. Una visita importante per tre motivi: porta la vicinanza dello Sport alla città ferita dall’alluvione , visita gli impianti danneggiati e per la prima volta sarà a Livorno. Una occasione preziosa per il delegato provinciale e la rappresentante degli atleti in consiglio nazionale per far apprezzare la città e magari avere l’avallo a un progetto di valorizzazione che porti Livorno ad essere riferimento nazionale per lo sport e per il turismo sportivo.

Ci sono ancora molti spazi danneggiati da ristrutturare: il campo del Carli, la palestra della scherma e il campo parrocchiale di Collinaia. Preoccupano i progetti che ipotizzano di far attraversare  i campi del Livorno9 e camposcuola da un canale aperto che poi proseguirebbe verso l’ippodromo.

La visita del presidente nazionale è una occasione preziosa per mostrare il biglietto da visita di una città che ha sfornato dirigenti nazionali attualmente ai massimi livelli in tutte le categorie.
Giannone ha parlato del Fondo per sport e periferie, un capitolo nazionale da cento milioni. l’Elba ha presentato un progetto per piscina, Piombino per la palestra della ginnastica,  Rosignano per palestra e campi, mentre Cecina ha ottenuto risorse importanti per aree sportive e stadio. E Livorno? A domanda specifica Giannone risponde che: “Mi sembra di aver percepito vi sia solo il Carli Salviano” . “Gli altri progetti li conosco perché ci siamo incontrati con l’amministrazione”. Perché Livorno città ha fatto così poco? Giannone risponde così: “Quando escono questi bandi bisogna essere velocissimi e pronti, se non lo sei fai fatica a presentarli. E quegli enti avevano già il progetto pronto”. (Una occasione sprecata – aggiungiamo noi – che avrebbe consentito di ottenere fondi nazionali da mettere nei palazzetti, o almeno evitato di impegnare quei pochi fondi comunali sul calcio e sull’Armando Picchi… quando ci sono realtà sportive più meritevoli del pallone).
 
Giannone ha già spiegato in più occasioni come lo sport possa essere per la città un veicolo di occupazione serio, in grado di portare atleti master con ottimi portafogli di spesa. Già ci sono ottimi esempi: Fabrizio Mori allena qui alcuni atleti, mentre Noemi Stella si allena con Passoni. Ma ci sono dei lavori da fare: ad esempio il camposcuola non ha la tribuna coperta e questo impedisce di ospitare eventi di livello superiore. 
Giulia Quintavalle ha ricordato l’importanza dei progetti con le scuole e della motricità: “I campioni di domani passano da un adeguato avviamento alla motricità, che dovrebbe avvenire tra i 4 e i 5 anni al massimo. La corsa, le capriole e i movimenti si insegnano bene a quell’età. Una volta fatto questo ci sono le basi per insegnare qualsiasi sport dagli otto anni in su. Dobbiamo pensare a formare figure idonee che insegnino la motricità nelle scuole”.
Appuntamento quindi al 20 marzo. Il programma prevede la visita agli impianti (tra cui il circolo Fides, la società più medagliata al mondo), l’incontro con gli atleti e una conferenza stampa finale alla scuola edile.