Cronaca 29 Maggio 2023

Difendere e rinforzare la sanità pubblica, domani Usb in presidio di fronte all’ospedale

ospedale livorno facciata ingressoLivorno 30 maggio 2023

L’Unione Sindacale di Base aderisce, partecipa alla manifestazione di domani di fronte all’ospedale di Livorno.

Appuntamento ore 10

DIFENDERE E RINFORZARE LA SANITÀ PUBBLICA

“La nostra protesta proviene dalla consapevolezza della difesa e del rilancio della sanità
pubblica, perché è costantemente sotto attacco con il continuo drenaggio di soldi pubblici
dal servizio pubblico a quello privato – che aumenta sempre più i profitti – che provoca
chiusure dei servizi e malfunzionamenti.

Della sanità pubblica nazionale, che abbiamo già pagato e continuiamo a pagare, del
sistema universalistico basato sulla fiscalità generale si sta facendo piano piano man
bassa. Ma i fondi per la sanità pubblica ci sono, è solo che si vuole fare guadagnare il
privato: soldi che sono individuabili nel bilancio statale e regionale da varie fonti, non ultime le
spese di guerra (l’Italia dà all’Ucraina circa 1 mld l’anno, e 70 milioni al giorno per l’appartenenza alla
NATO, che paghiamo coi tagli allo stato sociale).

Si sta tornando indietro, alle casse mutue prima dell’istituzione del servizio sanitario nazionale.

 Noi crediamo che solo le ASSUNZIONI a tempo indeterminato di tutto il personale
necessario potranno risolvere il problema delle liste d’attesa e ridare un servizio di qualità.

Assunzioni con sblocco delle graduatorie pubbliche: ci sono graduatorie già pronte da cui si può assumere stabilmente senza utilizzare le costose e precarie assunzioni interinali o esternalizzando i servizi alle cooperative che abbassano qualità e diritti dei lavoratori.

Così come è necessaria la reinternalizzazione dei servizi che sono già stati appaltati
all’esterno; l’adeguamento salariale e il contratto unico in sanità pubblica e privataper bilanciare proventi e diritti dei lavoratori a parità di mansione svolta.

 No all’attività intramoenia che fa aumentare le liste di attesa e i costi per gli “utenti” i
quali sempre più spesso rinunciano a curarsi. Non è possibile pagare per saltare la
fila nella stessa struttura, con stessi medici e strumenti del servizio pubblico.
 No alla sanità privata e alle polizze sanitarie obbligatorie per i lavoratori che
invece di vedersi attribuire aumenti di stipendio vedono questi aumenti dirottati su
polizze private con il connubio dei sindacati confederali che percepiscono quote
associative.
 No al numero chiuso all’Università per le professioni sanitarie e aumento fondi per
le scuole di specializzazione ed il diritto allo studio.
 Riattivare i consultori per la salute delle donne ed i servizi di medicina
territoriale.
 No all’autonomia differenziata che crea regioni di serie A e di serie B aumentando
l’emigrazione sanitaria.

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