Disabile respinto in porto: carrozzina elettrica no ma bici e scooter si
Porto, il diversamente abile non entra, discriminato per la sua sicurezza?
Carrozzina elettrica no, ma bici e scooter si, è quanto accaduto al varco Valessini è Claudio Rigolo, presidente di Sport Insieme Livorno
La lettera di Claudio Rigolo
“Oggi è andata così e ho scritto questa al presidente:
Egregio Presidente dott. Luciano Guerrieri,
Mi chiamo Claudio Rigolo, presidente di Sport Insieme Livorno, associazione che da anni è impegnata nel rendere accessibile il mare a molte persone disabili con le nostre imbarcazioni.
Da molti anni collaboriamo con i vostri uffici per rendere migliore il servizio portuale e dare pari opportunità anche alle persone con difficoltà motorie e\o cognitive.
Le scrivo per renderla partecipe di una discriminazione che oggi 18 Marzo 2022 alle ore 14,30, ho subito all’ingresso del Varco Valessini
Mi sono recato all’ingresso munito di regolare pass, fornitomi dalla ditta Lorenzoni, dove la nostra barca è in sosta per lavori di manutenzione, munito della mia carrozzina con propulsore elettrico, in compagnia di un socio della nostra associazione con il suo scooter.
Gli addetti al varco, con non ben precisate motivazioni di sicurezza; mi hanno impedito di accedere al cantiere Lorenzoni, dove avevo urgente necessità di recarmi per concertare alcuni interventi meccanici nella parte domotica della barca.
I motivi sulla sicurezza in porto non mi convinceranno mai di come un normodotato in motorino o in bicicletta; come nella mezzora che mi hanno fatto attendere al varco ho visto entrare, siano differenti da una persona disabile con il suo propulsore elettrico, ogni giorno percorro decine di chilometri nella nostra città per svolgere le mie molteplici attività, non vedo la differenza.
Dopo ormai più di trenta anni di impegno civico per sostenere i diritti e cercare di ampliare la libertà di tutti, mi sono sentito catapultato al via come in un gioco perverso
Il mio sconcerto nasce dal fatto che dal giorno del mio incidente sul lavoro nel 1986, ho dedicato la mia vita attraverso molteplici attività; un giorno Presidente, se avremo modo le racconterò, per dare ad atri ragazzi pari opportunità e diritti, per una società più accogliente e partecipe.
Oggi davanti a quel varco non mi sono sentito ne partecipe ne accolto, ho sentito la tenaglia di una discriminazione senza senso, incomprensibile, che mi ha profondamente ferito e umiliato.
La discrezionalità di una regola facciamo che sia per tutti, uomini e donne, non aggiungiamo inutili categorie, altrimenti dovremmo soffermarci anche sulle disabilità meno apparenti, su conniventi forme di ignoranza, su soldatini che svolgono il compitino senza avere la capacità di interagire e guardare la persona davanti a loro.
Il mio percorso di crescita personale, che mi ha portato da successi sportivi ad onorificenze di presidenti ai più svariati progetti … mi porta ad avere spalle larghe per passare oltre
Ma questa mia segnalazione vuole essere un modo per suggerire forme di rispetto e di pari dignità verso tutti\e.
Resto in attesa, Presidente per incontrarla, parlare di questo e delle molteplici attività che attraverso la nostra associazione, dal nostro porto stanno per partire per rendere il mare più vicino a tutti
Cordiali Saluti”
Presidente Sport Insieme Livorno APS
Claudio Rigolo