Disabili, Spinelli su stop a assegno Inps: “Misura ingiusta, in antitesi a politiche su inclusione”
“L’inclusione sociale, i percorsi di autonomia, di realizzazione del proprio progetto di vita, che hanno nel lavoro una componente decisiva, sono un perno fondamentale di tutte le nostre politiche sociali.
Per questo sollecitiamo l’immediato ripristino dell’assegno mensile per gli invalidi civili che svolgono un’attività lavorativa, piccola in termini di reddito ma di grande importanza nella vita delle persone.
Il ministro Orlando ha annunciato un emendamento che accogliamo con favore e che auspichiamo venga rapidamente approvato”.
Si apre così una dichiarazione dell’assessore regionale alle politiche sociali Serena Spinelli che interviene nettamente sulla vicenda legata a una recente decisione Inps che esclude dal beneficio dell’assegno mensile (287 euro al mese) gli invalidi civili parziali (74%-99%) che svolgono una attività lavorativa, anche se il reddito che ottengono è inferiore a quello finora previsto (4.931,29 euro l’anno) per ottenere la prestazione assistenziale.
“E’ un provvedimento ingiusto .- prosegue Serena Spinelli. – Metterebbe a rischio tanti percorsi di inserimento lavorativo e che pare accanirsi contro persone con invalidità e che per questo ricevono un sostegno già di per sé modesto.
Non è accettabile che sia tolto a fronte di un lavoro a basso reddito che però permette di contribuire, di costruire la propria autonomia e di svolgere il proprio ruolo sociale nella comunità.
Sappiamo quanto queste attività, portate avanti anche grazie all’impegno di tante associazioni e organizzazioni del terzo settore, abbiano un grande valore umano e terapeutico oltreché sociale ed economico.
Il messaggio di Inps è andato invece nella direzione opposta a tutto questo e la politica deve rapidamente correggerlo.
L’auspicio è che questo avvenga presto: sulla stampa di oggi leggiamo le dichiarazioni confortanti del ministro Orlando che ha annunciato di essere all’opera per presentare una norma correttiva”.
“In attesa di questo segno concreto – conclude l’assessora – ci associamo alle voci di protesta delle tante associazioni attive nel campo della disabilità e dell’inclusione lavorativa, perché, come loro, riteniamo questa misura sia inaccettabile e ingiusta”.