Cronaca 6 Settembre 2019

Disabilità, invalidità e lavoro, La riflessione di Fabrizio Torsi

Livorno 5 settembre 2019 – Alcuni giorni fa Fabrizio Torsi scriveva su Facebook :” Caro Conte , lo sai che ci sono importanti differenze tra invalido del lavoro ed invalido civile nonostante si tratti dello stesso danno permanente Invalidante? Nessuno te lo ha ricordato ? C’è chi campa con 750€ al mese e chi con 6000€ . E sono handicappati uguali uguali!

Abbiamo chiesto  a Torsi di spiegarci meglio la questione. Ecco la sua nota:

“Difficile discutere un tema così delicato come l’handicap, la disabilità … è una questione importante che avrebbe bisogno di tempo , intelligenza, buona politica , coraggio… ed onestà. Non possiamo parlare dei disabili, non possiamo perché è materia difficile … basta però guardare il mondo che ci circonda per capire come il nostro mondo affronta la questione handicap.

Il mio post voleva solo essere un punto di riflessione … ho dei ragazzi tetraplegici invalidi civili, ossia con una paralisi dei 4 arti, mani e gambe ferme , che hanno dimostrato valore ed affidabilità, coraggio e capacità particolari e chiedono di poter lavorare dopo aver conseguito una laureachiedono di essere messi alla prova perché non vogliono, a differenza dei vagabondi normodotati e/o non , vivere di elemosina o sussidi… ragazzi che non hanno ricevuto indennizzi post trauma… perché se avessero ricevuto un risarcimento importante non chiederebbero di lavorare… hanno paura del domani perché resteranno senza gli helper naturali : babbo e mamma…

Mi piacerebbe parlare con il “Presidente del Consiglio dei Ministri ” del caso, sì , perché per il mondo della disabilità ci sono nuove risposte da dare … le nuove idee devono incontrare la grandezza della politica per dare avvio ad un cambiamento culturale… quello che serve nel nostro bigotto paese!

I progetti europei sulla disabilità finanziano idee nuove , viene abbandonato il vecchio modello dell’assistenzialismo e puntano diritto a progetti di vera inclusione.

Non sono megalomane come qualcuno mi definisce, e neppure presuntuoso… sono solo uno su una sedia a ruote che ha avuto il coraggio di affrontare la disabilità , come moltissimi altri, cerco di tirar fuori il meglio dai ragazzi disabili che incontro … ho saputo guardare oltre le capacità residue scritte su un certificato medico … ho avuto l’ardire di sperimentare idee realizzando progetti e nuovi servizi … elementi fondamentali per cambiare l’atteggiamento del mondo “normodotato” Vs “disabile”.

La mia non è una guerra tra invalidi del lavoro ed invalidi civili, e neppure tra invalido civile e extracomunitario… non è una lotta tra “sfigati” … è solo la richiesta di “rivalutare” gli assegni di invalidità civile e di accompagnamento di persone che , a causa di pregiudizio e una cultura di NON INCLUSIONE , tipica della vecchia cultura del nostro paese, sono confinate e vivono nel insicurezza di chi , della vita normale, ne sente solo il puzzo.

Semplicemente una riflessione… ci sono persone che davvero durano fatica ogni giorno per vivere al meglio una “vita rotta”.