Distribuzione farmaci in ospedale, interviene la Lega
Dopo il crollo, nei giorni scorsi, del solaio di una camera del reparto di oncoematologia e la verifica di possibili altri cedimenti strutturali che ha portato all’immediata chiusura del reparto e al trasferimento dei pazienti ad altro padiglione, interviene Vaccaro della Lega per segnalare la criticità in cui versa l’ospedale di Livorno: “ciò che ci lascia sgomenti –dice- non è soltanto il rischio corso dai pazienti oncoematologici o il grave disagio a cui sono soggetti insieme al personale medico ed infermieristico costretto a lavorare in condizioni insopportabili, ma anche le informazioni raccolte sulla scarsa organizzazione interna. Risulta, infatti, che al day hospital, le medicine distribuite dalla farmacia dell’ospedale, necessarie per la terapia dei pazienti, giungono in reparto la mattina stessa della distribuzione, spesso in ritardo, anziché essere predisposte, secondo buon senso, la sera prima per una loro puntuale somministrazione mattutina. Poiché il day hospital chiude alle ore 14,00 e poiché alcuni cicli di chemio durano anche diverse ore, risulterebbe che i ritardi con cui arrivano queste medicine al mattino, provocherebbero il protrarsi delle terapie oltre l’orario di chiusura del reparto e sarebbero addirittura tali da pregiudicare per il paziente l’intero ciclo di terapia”.
“Se ciò fosse vero, continua Vaccaro, non si comprende come non sia possibile organizzare la distribuzione dei farmaci in modo da renderli disponibili fin dalla sera precedente al loro impiego evitando di mettere a rischio la salute dei pazienti. Stando a fonti interne, prosegue il commissario Carella, tali ritardi sarebbero dovuti al fatto che da anni, si attende l’adozione di un software specificamente dedicato ad organizzare questo tipo di lavoro. Ora, vien da chiedersi: non basterebbe la telefonata di un dirigente, avvalendosi delle prerogative correlate al proprio ruolo, per risolvere il problema?”
“Se così fosse – chiosa Vaccaro – chiediamo al direttore dell’ospedale un suo intervento immediato per evitare il perpetuarsi di un sistema che sembra fare acqua da tutte le parti. Riguardo a tali fenomeni, la Lega annuncia fin d’ora il sopra luogo all’ospedale di una propria delegazione parlamentare e nel frattempo, ci chiediamo con che coraggio il presidente Rossi, cosciente di avere abbandonato a se stesso l’ospedale livornese, continui a parlare di Modello Toscano della sanità.
A pensar male si farà peccato, ma non sarà che con la bocciatura del progetto di costruire il nuovo Ospedale a Montenero, facendo sfumare gli appetiti delle solite cooperative, la giunta regionale abbia perso ogni interesse al buon funzionamento di quello attuale?”