Documento unitario delle segreterie territoriali Cgil, Cisl, Uil a qualche giorno dall’incendio ENI
Incendio Eni, Il documento unitario delle segreterie territoriali Filctem CGIL – Femca CISL – Uiltec UIL
Passati alcuni giorni dall’incidente avvenuto in raffineria il 30/11, accertato che non vi sono stati feriti o conseguenze ambientali interne ed esterne alla raffineria, secondo noi è necessaria una valutazione accurata senza preconcetti e pregiudizi rispetto a quanto successo.
Non ci possiamo permettere valutazioni e scelte mosse solamente da reazioni emotive, serve capacità di sintesi rispetto ad un evento cosi’ straordinario e non prevedibile su cui gli organi competenti faranno le loro indagini per capire realmente cosa è successo.
Ora occorre andare oltre, la Raffineria è un sito industriale che ha garantito occupazione ed economia nei nostri territori e che necessariamente dovrà rappresentare per tutto il territorio dei comuni di Livorno e Collesalvetti una “prospettiva e una opportunità”. Certo è una realtà che ha in sé un fattore di rischio, ma al contempo ha dato dimostrazione di grande efficienza di tutto il personale diretto e indiretto, ha dimostrato che tutto il personale preposto a far fronte a momenti difficilissimi da gestire è preparato ed ha piena consapevolezza di ciò che devono fare.
Eni negli anni ha sempre garantito investimenti in manutenzione ordinaria e straordinaria, ridotto attraverso investimenti consistenti l’impatto ambientale, ha sempre mantenuto efficiente ed all’avanguardia il sistema di emergenza interno ed sempre risposto ad eventuali richieste di incontro per chiarimenti o delucidazioni in merito a tutte le attività che intende portare avanti nel proprio sito.
Non è passato molto tempo da quando Eni ha chiamato sindacati ed istituzioni locali e nazionali per presentate il piano che intenderà mettere in campo per mantenere produttiva la raffineria, a questo punto noi ci domandiamo:
Quando se non ora? Non è questo il momento giusto per chiamare Eni ad un confronto? Un confronto col territorio, con le istituzioni ed i sindacati. Dobbiamo obbligatoriamente discutere come confermare la Raffineria una realtà industriale sicura, efficiente, all’avanguardia e soprattutto in grado di cogliere appieno gli obiettivi della transizione energetica; lo dobbiamo a noi stessi, ai nostri figli e a questo territorio un territorio di crisi complessa dove trovare lavoro è sempre più difficile.