Domani: BrigataInScena! A Sostegno Delle Famiglie Colpite Dall’alluvione
Il Teatro della Brigata ha organizzato per domani 17 settembre alle ore 18 in via Brigata Garibaldi a Livorno, una rappresentazione teatrale a sostegno delle famiglie colpite dall’alluvione del 10 settembre.
“LA SIGNORINA ELSE” e “IL SOTTOTENENTE GUSTL”
di Arthur Schnitzler con Marta Biagini, Cristina Florio, Lisa Mignacca e Sara Romoli. e Nicola Pomponio, Francesco Querci e Gabriele Polidoro
Costo biglietto a partire da 7 euro. L’incasso sarà devoluto alle persone colpite dall’alluvione.
DI ELSE POSSIAMO DIRE…
A volte, leggendo un romanzo, capita di perdersi e venire letteralmente risucchiati in un vortice di intense emozioni, dimentichi di noi stessi. Che succede? La letteratura prende il sopravvento sulla vita reale: è questa la magia della scrittura. L’opera di Schnitzler, La signorina Else, pubblicata nel 1924 ancora esercita questo potere.
Else è una giovane di diciannove anni, figlia di un illustre avvocato, appartiene alla borghesia viennese ed è stata cresciuta in vista di un matrimonio convenientemente agiato.
La ragazza è in vacanza con la zia a San Martino di Castrozza, quando si consuma il suo dramma interiore: una lettera della mamma la sconvolge, il padre rischia la bancarotta.
Il romanzo si apre in medias res, con un dialogo tra Else e il cugino Paul mentre giocano a tennis. Lo scambio di battute è esemplare per capire l’atmosfera e il significato profondo della vicenda. Paul le chiede come mai non voglia continuare a giocare ed Else risponde che non può più. Anticipando di poche pagine ciò che accadrà, la ragazza ha un presentimento: da questo momento in poi ben altre priorità la terranno occupata. L’incipit simboleggia il passaggio prematuro dalla spensierata adolescenza all’età adulta. Questa strana sensazione, ben presto si trasformerà nel peggiore degli incubi: toccherà a lei, giovane donna, salvare la famiglia. Else dimostrerà quel coraggio e quel buon senso che mancano ai suoi genitori; dovrà esporsi e umiliarsi, scenderà a compromesso, accettando un ricatto infamante per tentare di salvare la famiglia.
Else è la narratrice del proprio dramma, e la sua mente è il punto di vista privilegiato; adottando la tecnica del monologo interiore, Schnitzler ci mostra da vicino, o meglio dall’interno, gli stati d’animo della protagonista.
Il dramma si svolge in poche ore dalla partita di tennis pomeridiana al dopocena. Il tempo scorre in modo incalzante in una spirale di eventi ed emozioni contrastanti che sconvolgono l’animo di Else e si susseguono senza respiro fino all’epilogo.
Al teatro di falsità borghesi fa da contraltare la natura di montagna splendida e incontaminata: è una serata stupenda, l’aria è come champagne, ma non appena arriva la lettera foriera di brutte notizie l’incanto è spezzato, e diventerà una serata sepolcrale.
Quello a cui assisterete è una mise en espace eseguita dalle neo diplomate della scuola del Teatro della Brigata , una sinfonia di sensibilità ed emozioni che non potranno che coinvolgervi e farvi vibrare e sospirare come la nostra protagonista.
DI GUSTL POSSIAMO DIRE…
Nella forma del flusso di coscienza, disordinato e caotico, con passaggi logici che inclinano alla psicanalisi, Schnitzler racconta poche ore della vita del sottotenente Gustl, a Vienna.
La pubblicazione di questo racconto costò all’autore la privazione del grado di medico militare, con l’accusa di avere “infamato il prestigio dell’esercito austro-ungarico”. Un’accusa che oggi potrà apparire ridicola, ma il racconto uscì su una rivista nello stesso anno, il 1900, in cui, sempre a Vienna, Freud pubblicava “L’interpretazione dei sogni”, e l’immagine dell’esercito non esce glorificata da queste pagine, impregnate di grottesco.
Alla fine di un concerto, mentre è in coda al guardaroba, il protagonista è coinvolto in un litigio per futilissimi motivi, un fornaio lo provoca, lo insulta, Gustl non ha la presenza di spirito per reagire convenientemente. Diventa una questione d’onore.
“Mi conosce, sa chi sono. Può raccontare a ognuno che mi ha trattato in quel modo!”. Umiliato, Gustl ha paura che quell’oltraggio gli si legga sulla faccia. Pensa di sfidare a duello il fornaio. Medita di fuggire in America. Arriva alla conclusione di suicidarsi. Al reggimento, “nessuno immaginerebbe perché l’ho fatto”.
È la sera del 4 aprile, Gustl ha 23 anni. Quella notte, cammina per ore lungo le strade di Vienna, pensa a tante cose, confusamente. Pensa all’ultima amante, la signorina Steffi, che certo ora sarà con il suo fidanzato. Decide di togliersi la vita il mattino dopo alle 7 in punto. Pensa ai genitori, e all’unica sorella, Klara, che ancora non ha trovato marito. Pensa alle disposizioni da lasciare all’attendente, a chi verrà al suo funerale, al duello programmato per il pomeriggio successivo, all’uomo con cui è in debito di qualche centinaio di fiorini… Si addormenta all’aperto, su una panchina del Prater.
Al risveglio, la decisione di uccidersi è confermata. Però ha fame, e una gran voglia di fumare un sigaro e…
Anche se si svolgono sullo sfondo del tramonto dell’impero asburgico, le storie di Schnitzler sono sorprendentemente contemporanee. Gustl rappresenta la voglia di vivere senza pentimento che viene costretta dalle convenienze a scegliere la morte, almeno fino a quando uno scioglimento inaspettato, dettato dal caso, lo rimette in vita. Il monologo interiore e le trame rivelatrici, sono tecniche innovative che Schnitzler padroneggia da maestro per svolgere i temi preferiti dei suoi racconti.
Una lettura espressiva di grande impatto evocativo, condotta con decisa efficacia da tre giovani attori capaci di coinvolgere lo spettatore nel labirinto della mente del protagonista che , alterato da un evento funesto, saprà trascinare l’ascoltatore in zone d’ombra e d’ironia degne della più grande letteratura mondiale.
Domenica 17 settembre ore 18.00/ ingresso 7 euro PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA info e prenotazioni: Teatro della Brigata