Domani edicolanti in piazza: “20 edicole chiuse in 2 anni”
Livorno 29 ottobre 2019 – Oltre 50 edicole chiuse negli ultimi 5 anni, 20 edicole chiuse negli ultimi dieci mesi, nella provincia di Livorno. Gli aggi economici, inalterati da oltre 20 anni, non consente alle edicole esclusive di andare avanti. LIVORNO LA CITTA’ DEI CHIOSCHI, li sta a poco a poco perdendo tutti, chiediamo ed invitiamo le istituzioni, la politica attraverso i loro rappresentanti, gli organi di informazione televisivi, la CGIL di Livorno in qualità di sindacato affiliato, un sostegno e di esser presenti al nostro gazebo, mercoledì 30 ottobre, dalle ore 15, in Piazza Grande, dove faremo una raccolta firme, al fine di chiedere al Presidente della Repubblica ed al Presidente del Consiglio, tramite il Sottosegretario con delega all’editoria, di destinare una parte consistente di finanziamento pubblico, rivolto fino ad oggi esclusivamente alle case editrici e di farsi parte attiva nei confronti degli editori per la definizione di un nuovo accordo nazionale che stabilisca regole operative e corrispettivi economici in grado di stabilizzare il nostro settore. Il tempo è quasi scaduto, molti colleghi, hanno perso il lavoro, il loro investimento iniziale, in pratica, hanno perso tutto, ed ogni giorno è a rischio un’altra attività. Le edicole hanno avuto un passato importante, un presente incerto, per il futuro c’e estremo bisogno di capire editoria ed istituzioni se hanno interesse a mantenere in vita un rete di vendita in Italia o distruggere un settore. Gli edicolanti della città, saranno al gazebo per invitare tutti ad una firma e per tener la testa alta, in una giornata denominata la giornata della dignità del giornalaio.
30 Ottobre 2019, Piazza Grande Livorno, ore 15 GIORNATA della DIGNITA’ DEL GIORNALAIO
“La nostra categoria ha rappresentato in Italia dal dopoguerra in poi, attraverso un lavoro di 15 ore giornaliere per 360 giorni annui, la pluralità informativa e democratica.
Negli ultimi dieci anni, alcuni fattori come l’avvento di internet e la crisi economica, hanno portato il nostro settore a veder perder migliaia di posti di lavoro.
20000 EDICOLE CHIUSE in dieci anni sono un numero inquietante e la colpa non va cercata solo in quei due fattori, ma anche in un abbandono della nostra filiera, la FIEG si rifiuta di firmare un nuovo accordo nazionale, mantenendo gli aggi inalterati da oltre venti anni, facendo entrare in edicola prodotti sotto costo, allegati gratuiti(guadagnando solo loro, con i ricavi pubblicitari), vendendo il prodotto in abbonamento a prezzi scontati, al cliente, scavalcando le edicole.
Oltre a cento altri fattori che penalizzano il nostro settore. Inoltre molti editori godono di finanziamenti pubblici, quei finanziamenti che dovrebbero permettere la pluralità informativa, ed invece permettono solo a loro di continuare a vivere, mentre 20000 edicole ognuna con una famiglia, hanno dovuto abbandonare il loro lavoro.
Chiediamo quindi dignità per il nostro lavoro, chiediamo una firma affinché una parte di finanziamento pubblico sia destinato all’ultimo anello della filiera, a chi davvero, garantisce dalle 5.30 alle 20 tutti i giorni pluralità informativa e un servizio pubblico, il nostro settore merita di esser stabilizzato con introiti consoni per le ore lavorate.
Daniele Domenici, segretario provinciale Sinagi