Domani giornata internazionale contro l’omobitransfobia, l’intervento di Raspanti
Lunedì 17 maggio si celebra la giornata internazionale contro l’omobitransfobia
L’intervento dell’assessore Andrea Raspanti
Il Comune di Livorno aderisce lunedì 17 maggio alla diciassettesima Giornata Internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la transfobia e la bifobia.
“Quotidianamente la cronaca ci dimostra quanta strada la cultura dei diritti nel nostro Paese debba ancora fare.
La giornata del 17 maggio sarà l’occasione per ribadire, anche a Livorno, la centralità dei valori del rispetto per la libertà personale e il rifiuto di ogni forma di odio, pregiudizio e discriminazione.
È importante che le persone omosessuali, bisessuali, lesbiche e transessuali sappiano di avere le istituzioni dalla loro parte”: così l’assessore al Sociale Andrea Raspanti.
Per questa occasione Agedo Livorno, Arcigay Livorno e le altre associazioni di Livorno Rainbow saranno presenti, lunedì 17 dalle ore 15, in piazza Cavour con uno stand per sensibilizzare e informare sulle tematiche LGBTQIA+.
La prima Giornata internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia ha avuto luogo il 17 maggio 2005, a 15 anni esatti dalla storica data del 17 maggio 1990 in cui l’omosessualità venne rimossa dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
A partire dal 2018 la RE.A.DY, la Rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, che attualmente conta 210 partner, tra i quali anche il Comune di Livorno, organizza, in occasione del 17 maggio, una iniziativa congiunta fra i propri aderenti. Quest’anno la campagna avrà per tema il contrasto all’utilizzo di parole d’odio.
Secondo la quinta edizione della Mappa dell’intolleranza pubblicata da Vox – Osservatorio Italiano sui Diritti, che rileva ogni anno la diffusione del cosiddetto hate speech in rete, l’odio via social nell’anno della pandemia si è propagato su tutto il territorio. Sebbene nel totale siano diminuiti, i discorsi d’odio in rete non si concentrano più soltanto nei grandi centri urbani, ma sono diffusi in tutta la penisola.