Dopo le cure torna in mare la tartaruga Nanuk (Video)
Torna in mare la tartaruga Caretta caretta Nanuk
Livorno, 7 luglio 2020 – Ieri mattina, intorno alle ore 12.00, è ritornata finalmente in mare la tartaruga Caretta caretta – chiamata dallo staff Nanuk
LA TARTARUGA NANUK TORNA IN MARE
Si èi festeggiato il ritorno al mare della tartaruga Caretta caretta Nanuk riabilitata presso il Centro di Recupero e Riabilitazione per tartarughe marine dell’Acquario di Livorno.
Alle ore 12,00, l’operazione di rilascio è avvenuta dal molo del Circolo della Pesca “N. Sauro” nei pressi dello Scoglio della Regina,
L’operazione ha avuto il supporto logistico della Capitaneria di Porto di Livorno e dei Vigili del Fuoco di Livorno – Nucleo Nautico che hanno messo a disposizione le imbarcazioni
Il personale dell’Acquario di Livornoe di ARPAT, kanno liberato Nanuk nella zona B dell’Area Marina Protetta delle Secche della Meloria.
L’animale era arrivato presso l’Acquario di Livorno, in quanto Centro di Recupero autorizzato al soccorso dell’esemplare – il 1 Febbraio 2020, su segnalazione giunta dalla Capitaneria di Porto di Livorno e trasmessa alla rete dell’Osservatorio Toscano per la Biodiversità tramite ARPAT- dopo esser stato trovato impigliato in una rete da posta dai “piloti del porto di Livorno” a mezzo miglio circa dal porto di Livorno.
La cura dopo il recupero
Al suo arrivo all’Acquario di Livorno, l’esemplare presentava una lacerazione alla pinna sinistra a livello scapoloomerale, con esposizione di parte del tessuto osseo sottostante ed inizio di necrosi.
L’assenza di fratture è stata confermata grazie all’esame radiografico effettuato dallo staff dell’Ospedale Veterinario di Ardenza,
Al momento del recupero la tartaruga di sesso femminile pesava 21 kg con una lunghezza di 56 cm di carapace ed una larghezza di 51cm.
Dopo i 5 mesi di “degenza” presso il Centro di Recupero e Riabilitazione per tartarughe Marine dell’Acquario di Livorno – dove lo staff acquariologico e veterinario si è preso cura dell’animale – l’esemplare ha raggiuto un peso di 24kg.
Durante la “degenza”, è stato osservato emettere brandelli di plastica attraverso le feci
Questo fatto conferma ancora una volta come l’inquinamento da plastica in mare costituisca un problema enorme per questa e molte altre specie.
Una volta confermato il buono stato di salute, l’animale è stato ritenuto idoneo ad essere rilasciato in mare, previa applicazione di:
una targhetta metallica (riportante il numero identificativo IT-RT024)
un microchip per poterlo identificare individualmente.
Ill Professor Paolo Luschi – Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Pisa – ha applicato un radiotrasmettitore collegato al sistema satellitare ARGOS.
Il tag satellitare consentirà di seguire gli spostamenti dell’esemplare auspicabilmente per almeno 6-7 mesi dopo la sua liberazione
In questo modo sarà possibile ricostruire i movimenti effettuati e identificare le aree maggiormente frequentate.
Questa attività ricade nell’ambito di un progetto finanziato dalla Regione Toscana allo scopo di studiare i movimenti delle tartarughe comuni presenti nei nostri mari,
Il percorso della tartaruga sarà visibile tra qualche giorno collegandosi al sito www.seaturtle.org.
L’operazione di rilascio è avvenuta nella zona B dell’Area Marina Protetta delle Secche della Meloria alle coordinate 43° 32.733’N e 010° 12.945’E ad una distanza dalla costa di 8.366 miglia nautiche.