Cronaca 5 Novembre 2020

Dpcm, Anva Confesercenti pronta a ricorrere al TAR

DPCM: ANVA CONFESERCENTI – INCOMPRENSIBILE STOP A MERCATI “PROVVEDIMENTO INGIUSTO, PRONTI A RICORRERE AL TAR. GOVERNATORI REGIONI INTERVENGANO”

ANDREA BRIGUGLIO DPCM ANVA CONFESERCENTILivorno 5 novembre 2020

Disposizioni previste da ultima bozza mettono a rischio migliaia di attività e centinaia di migliaia di posti di lavoro: sabato e domenica valgono oltre il 50% del fatturato

“Troviamo incomprensibile la scelta di chiudere nel weekend mercati anche nelle zone verdi: si tratta di luoghi del commercio che si svolgono principalmente all’aperto e per i quali già da tempo sono state elaborate soluzioni per far rispettare i protocolli di sicurezza ed evitare affollamenti.

Se non si torna indietro si faranno saltare migliaia di attività e centinaia di migliaia di posti di lavoro, così Anva Confesercenti commenta il DPCM.

Un provvedimento punitivo, quello inserito nel nuovo DPCM, anche perché queste attività sono di fatto le uniche a subire limitazioni: lo stop alle medie e grandi strutture di vendita, pure previsto nelle versioni preliminari del testo, è infatti improvvisamente sparito notte tempo.

“Se il problema è il rischio di assembramento, qualcuno ci deve spiegare perché le attività di distribuzione commerciale al di fuori dei centri commerciali, anche quelle di grandissime dimensioni che registrano migliaia di clienti ogni giorno, sono considerate sicure, mentre i banchi extralimentari dei mercati all’aperto sono, invece, ritenuti pericolosi” spiega Andrea Briguglio, Presidente di ANVA (la federazione che riunisce le imprese ambulanti di Confesercenti), in foto.

“Si tratta di una grave distorsione della concorrenza, che non possiamo accettare: sono disposizioni al di fuori di ogni logica e che per questo vanno corrette al più presto. In caso contrario, ci troveremo costretti a ricorrere al Tar o a prendere in considerazioni altre forme di protesta perché, così com’è, il provvedimento assesterà un colpo insostenibile a queste imprese, che realizzano oltre il 50% del proprio fatturato proprio nelle giornate di sabato”.

“Lanciamo un appello anche ai Governatori delle Regioni, perché intervengano nei confronti del governo e con provvedimenti diretti per evitare questa grave ingiustizia” conclude Briguglio che lancia anche una proposta “nelle regioni non rosse, come la nostra Toscana, si abbia semmai il coraggio di far chiudere tutti la domenica (alimentari e non) ma di lasciare le imprese (tutte, alimentari e non) libere di lavorare fino al sabato pomeriggio”.