Cronaca 6 Aprile 2024

Droga a Le Sughere, l’intervento di Uilpa

Le Sughere casa circondariale Livorno, esternoLivorno 6 aprile 2024 – Droga a Le Sughere, l’intervento di Uilpa

Casa Circondariale Livorno, rinvenimento di sostanza stupefacente

La UILPA Polizia Penitenziaria sta scrivendo lunghe pagine di cronaca sul fenomeno in aumento dell’intrusione dei cellulari nelle carceri Italiane con l’indebolimento dei sistemi di sicurezza e sulle falle del sistema penitenziario che vengono solo fronteggiate dall’orgoglio delle donne e gli uomini in divisa di appartenere a un Corpo di Polizia dello Stato.

Ma, a costituire un pericolo per la sicurezza di un penitenziario non sono solo i dispositivi telefonici, parallelamente a testare i sistemi di controllo sono anche i tentativi di introduzione di sostanze stupefacenti, che in questi primi mesi dell’anno risultano in forte crescita. L’intercettazione di un ingente quantitativo di cannabinoide conferma il senso dell’onore del reparto di Polizia penitenziaria del carcere di Livorno, nonostante la carenza di personale si attesti a cinquanta unità, elemento certificato dalle tornate negoziali che la Direzione dell’istituto sta tenendo con le Organizzazioni Sindacali dall’inizio dell’anno.

È bene sottolineare – chiarisce la Segreteria provinciale della UILPA Polizia Penitenziaria di Livorno – che questo dato è rilevato al momento, con l’operatività dell’istituto ridotta di un terzo e, quindi, destinato a crescere con l’apertura dei due nuovi padiglioni, pronti ad accogliere circa duecentocinquanta detenuti, che svettano superbamente sulla vecchia struttura ridotta a uno stato di pesante degrado.

La droga, che poche ore fa stava entrando nel carcere – riferiscono dal Sindacato – è stata rinvenuta nella corrispondenza postale destinata a una persona detenuta nel circuito Alta sicurezza. Il confezionamento delle buste da lettera ha insospettito il personale e rapidamente sono state attivate le procedure di polizia giudiziaria previste, che hanno portato a smascherare l’azione criminosa. Il buono risultato – commenta la UIL – è dovuto all’attento lavoro di osservazione che gli Agenti di Polizia penitenziaria fanno costantemente, malgrado la carenza degli organici, trascorrendo più di un terzo della vita quotidiana in istituto e caricandosi di incombenze che nell’ordinaria operatività competono a due o più Poliziotti.

Esprimiamo le nostre congratulazioni ai colleghi che hanno operato, con l’invito all’Amministrazione penitenziaria di dar loro il giusto riconoscimento per l’eccezionale risultato ottenuto.

 

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