Cronaca 13 Marzo 2024

Economia cittadina, Cosimi (PCI): “ogni settimana chiudono 2 attività”

Livorno 13 marzo 2024 – Economia cittadina, Cosimi (PCI): “ogni settimana chiudono 2 attività”

Quando si affronta il tema dell’economia cittadina ci soffermiamo in particolar modo sugli aspetti dell’economia marittima e dell’industria. Molte volte si commette l’errore di non citare un altro grande settore economico della nostra comunità e cioè il settore del commercio.

Questo settore  è stato investito in pieno dalla crisi finanziaria, visto che in 10 anni 431 attività commerciali hanno chiuso e nell’ultimo anno si registra la scomparsa di circa 2 attività alla settimana.

Tutto questo accade in una città come la nostra dove l’inflazione morde forte e ad oggi non si scorgono possibili soluzioni, senza dimenticare la deindustrializzazione della componentistica auto e altro che pesa ancora in termini negativi sull’economia livornese.

Gli insediamenti della grande distribuzione di cui il nostro territorio è saturo, non hanno certamente favorito il settore delle microimprese, su tale punto solo oggi si annotano alcuni accorgimenti ma molte scelte sbagliate sono state commesse negli anni passati.

Quando un negozio abbassa la saracinesca definitivamente  rappresenta una perdita di posti di lavoro, una sconfitta per la città, sotto il profilo della sicurezza come presidio del territorio, della vivibilità e del patrimonio di esperienza che l’addetto al settore ha accumulato negli anni.

 

Di conseguenza si assiste allo spopolamento del centro con tutte le problematiche connesse al decoro urbano alla riqualificazione dei quartieri etc.

Se confidiamo che Livorno possa ottenere dal turismo occasioni occupazionali e reddito occorre cambiare modalità e strategie di governo, perché il commercio, la ristorazione e la storia rappresentano un perno centrale per il suo sviluppo.

È essenziale individuare tutte le possibili azioni affinché il turismo che tocca Livorno tra crocieristi e traghettisti percepisca nella città un interessante e accattivante diversivo culturale, culinario, storico e architettonico rispetto alle altre città toscane.

Un piano della mobilità adeguato, bene la creazione di una nuova società pubblica per i parcheggi, ma rimane il problema di aver dato in gestione al privato le linee urbane; grave errore prima del comune e poi della regione. Una maggiore illuminazione del centro città, una indispensabile sinergia tra le varie attività dalla ristorazione ai negozi del centro, parcheggi scambiatori, la riqualificazione delle vie d’acqua per il trasporto di cose e persone e in questo contesto vorremmo capire cosa succederà con i nuovi progetti del porto mediceo e della Bellana che avrebbero dovuto accogliere i molti del popolo delle barchette che oggi insistono sui fossi, per non parlare del terminal crociere, opera in virtù della quale si è svenduto un pezzo di porto ed ad oggi rimasta solo  sulla carta, anche da questo punto di vista crediamo sia necessario che l’autorità di sistema portuale si faccia garante della sua realizzazione.

 Inoltre perché non prevedere anche un progetto con il Parco dei Monti Livornesi e coi suoi numerosi sentieri trekking non solo nel nostro Comune ma collegati con Collesalvetti e Rosignano, Bolgheri e Castagneto Carducci collegandoli alle vie del vino. Percorsi trekking e valorizzazione dei loro prodotti agricoli come vino olio e miele. Riprendere in mano la realizzazione del lotto zero per unire Quercianella a Livorno e liberare dal traffico pesante il romito che potrebbe diventare un polo attrattivo importante per il turismo balneare e non solo.

Per concludere, una Livorno che deve essere pronta a rinascere e a ritagliarsi un nuovo ruolo nel solco delle proprie tradizioni.

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