Cronaca 1 Febbraio 2024

Economia toscana, luci ed ombre dal Rapporto Irpet 2023

Firenze, 1 febbraio 2024 –

Dopo l’accelerazione degli ultimi due anni l’economia toscana rallenta, al pari di quella internazionale.

Pesano la stretta monetaria per combattere l’inflazione, le tensioni geopolitiche ancora in atto e la debolezza del commercio mondiale.

Nonostante la produzione industriale in calo, segnali di tenuta e resilienza arrivano però dal turismo, dal mercato del lavoro e dalle esportazioni.

L’inflazione in regresso, ma ancora resistente, ha penalizzato il fattore lavoro per la contrazione del potere d’acquisto dei salari, mentre le imprese sono riuscite a difendere meglio i propri margini di guadagno.

La restituzione del potere d’acquisto per via fiscale, operata tramite la riforma dell’Irpef e degli sgravi contributivi risulta esigua.

In un contesto di ridotti spazi di manovra nell’utilizzo delle risorse pubbliche nazionali, diventano strategiche le risorse attivate tramite Pnrr e la programmazione comunitaria (Fesr, Fse e Feasr).

É il quadro di sintesi delineato dal rapporto Irpet, presentato a Palazzo Strozzi Sacrati dal presidente Eugenio Giani, dall’assessore Leonardo Marras e dal direttore di Irpet Nicola Sciclone.

Alcuni dati in sintesi
Il Pil regionale supera dello 0,7% quello del 2022 (+0,6% il dato nazionale). Andamento che riguarda tutta l’economia mondiale, causato da politiche monetarie restrittive, necessarie per combattere l’inflazione, tensioni geopolitiche e peggioramento della fiducia di consumatori e imprese.

Aumentano gli investimenti. L’apporto all’attività economica è stato esercitato positivamente da tutte le componenti di domanda. Ma il loro dinamismo è stato contenuto. I consumi (+1,4%) sono stati alimentati dal maggiore numero di occupati e dalle presenze turistiche.

Gli investimenti  (+1%), hanno risentito negativamente del depotenziamento degli incentivi fiscali e del più alto costo del credito per le imprese, ma hanno beneficiato della spinta delle attività collegate ai progetti del Pnrr. Invariato il contributo dei consumi della Pubblica amministrazione (+0,1%). Secondo stime, segno positivo per le esportazioni (+2,1%), superate dalle importazioni (+2,9%).

In flessione la produzione industriale (-3,4%, contro il -2,5% a livello nazionale) a causa di una domanda indebolita, sia a livello internazionale che nazionale, e di costi ancora elevati dell’energia.

Rallentano, ma restano positive le esportazioni che, dopo il +8,9% del primo trimestre, sono passate ad un +1,6% nel terzo, con un dato complessivo nei tre trimestri comunque positivo e migliore di quello nazionale: +3,9% contro il -2%.

A livello settoriale, sempre nei tre trimestri, in aumentano le esportazioni di farmaceutica (+46%), metallurgia (+32%), macchine (+12%), mezzi di trasporto (+5%), elettronica e meccanica di precisione (+2%), gioielli (+2%).

In flessione invece l’export per quasi tutti i comparti del settore moda: calzature (-22%), maglieria (-13%), filati e tessuti (-12%), cuoio e pelletteria (-9%)e abbigliamento (-7%).

 

Bene il turismo che, nei primi 8 mesi del 2023, ha segnato un +5,3% di presenze rispetto allo stesso periodo 2022 (il dato nazionale si ferma al +4,6%). A trainare quello straniero, tornato praticamente ai livelli del 2019: in Toscana l’aumento è stato del 14,7%, contro il 10,9% nazionale.

 

Sul sito di Irpet il rapporto completo, una sintesi e la presentazione del direttore Sciclone.