Educazione all’emotività, all’affettività e alla sessualità: Collesalvetti sollecita una norma nazionale
Collesalvetti (Livorno) 2 febbraio 2024 – Educazione all’emotività, all’affettività e alla sessualità: Collesalvetti sollecita una norma nazionale
La posizione del PD Collesalvetti sul risultato del voto:
Il Consiglio comunale ha approvato a maggioranza – con i voti contrari di Lega e Fratelli d’Italia – una mozione che sollecita una norma nazionale per tenere nelle scuole corsi di educazione all’emotività, all’affettività e alla sessualità.
E’ una mozione proposta dal Partito Democratico in tutta Italia per cercare di arginare i ripetuti fenomeni di femminicidio e violenza sulle donne.
“Nel corso del dibattito la Destra ha sostenuto che l’affettività e la sessualità sono compiti educativi esclusivi della famiglia, non della scuola. Ancora una volta la Destra dimostra di non farsi carico dei diritti delle persone e delle donne in particolare perché ha una concezione patriarcale che purtroppo è la premessa a questi avvenimenti. Nessuno nega l’importanza della famiglia in campo educativo, ma questo è ciò che già avviene.
I risultati sono però sotto gli occhi di tutti: in Italia ogni tre giorni un uomo ammazza una donna, spesso la moglie o la compagna. Per la Destra l’ondata emotiva dopo certi efferati delitti si limita alle parole. Ma l’educazione familiare evidentemente non basta se questa è la situazione.
Occorre far leva anche sull’altra principale agenzia formativa, la scuola, per cercare di incidere su un modo di pensare aberrante di cui è intrisa la nostra società e che porta a tanti episodi sconvolgenti.
Stando invece a quanto avvenuto ieri nel Consiglio di Collesalvetti, in questo campo che tanto turba giustamente l’opinione pubblica per la Destra le cose vanno bene così! Per Lega e Fratelli d’Italia la difesa delle donne si limita a vuota solidarietà!
Il nostro Comune offre alle scuole e ai docenti del territorio un progetto didattico su questi temi, in collaborazione con docenti dell’Università di Pisa. E’ un progetto già operante in diverse scuole del territorio. Ma se il fenomeno è tanto vasto, si può sperare di incidere su modelli culturali consolidati affidandosi solo alla buona volontà di qualche Istituzione e di qualche docente più sensibile, o occorre prevedere un piano nazionale?
Certo non si può infine non notare che, a causa dell’Autonomia differenziata voluta dalla Destra, sarà difficile anche emanare norme che prevedano programmi didattici uniformi su tutto il territorio nazionale come quello proposto: ogni Regione si muoverà come meglio crede, in un Paese arlecchino”.