Emergenza abitativa: botta e risposta tra Salvetti e Romiti
Duro scambio a colpi di note stampa
Emergenza abitativa (e non solo). E’ guerra di comunicati, risposte e controrisposte tra Romiti e Salvini:
Inizia Romiti: “Ieri ho ricevuto una mail da Luca Salvetti che mi invita ad un confronto pubblico sull’emergenza abitativa. Da qui al 26 maggio tanti saranno i momenti di confronto con tutti i candidati, su questo e sugli altri problemi scottanti della città, che mi troveranno sempre disponibile. Il primo in realtà c’è già stato venerdì pomeriggio: si parlava di ospedale e di sanità, due delle grandi priorità di Livorno, ma Salvetti non si è presentato. Capisco l’esigenza politica del candidato del Pd di accreditarsi come il mio principale antagonista al governo della città, ma non sono interessato né a scontri personali né ad entrare nelle beghe della frantumazione della sinistra livornese.
Per quanto riguarda la questione dell’emergenza abitativa, la mia posizione non cambia di un millimetro rispetto a quanto ho già detto parlando con i residenti di Shangai, di Corea e della Guglia: la mia priorità è dare casa agli italiani. Se ci sono due persone e c’è una casa, noi quella casa la daremo agli italiani. Questo è buon senso, questa sarà la linea guida del nostro governo”.
Salvetti: “Romiti sfugge al confronto perché sa che le sue non sono proposte ma vuoti slogan. Il suo programma per Livorno è infarcito di pregiudizi e ideologia. Troppo impegnato a farsi foto con gli eredi di Mussolini per dedicarsi a uno studio serio dei problemi della nostra città? Il candidato della destra pisana e romana Romiti deve aver perso qualche passaggio. Ha ricevuto un invito ad un tranquillo confronto tra due candidati a sindaco su un tema chiave per Livorno sul quale abbiamo due posizioni decisamente diverse.
Chi ha l’orologio tarato su Roma e sulle città con le quali vorrebbe colonizzare Livorno e che non ha neanche il coraggio di confrontarsi sulle soluzioni ai problemi, mi pare renda chiaro da solo quanto sia ideologica e propagandista la sua candidatura. In effetti lui per accreditarsi con i livornesi, anziché confrontarsi con me, preferisce fare comizi a Firenze con la Meloni e selfie a Verona al convegno sulla famiglia con Salvini.