Emergenza abitativa: “Dai 5 stelle all’attuale amministrazione”
Eergenza abitativa: “dalla politica M5S della de-regulation, alla politica dell’attuale giunta della buona volontà con alternative ancora da trovare”
Livorno – Barbara la Comba, piattaforma civica Per Livorno Insieme: “La questione dell’emergenza abitativa a Livorno è sempre stata centrale nel dibattito politico.
Questo ovviamente costituisce un elemento chiave nella vita della città, visto il bassissimo livello occupazionale e le scarse prospettive di reinserimento di molte persone: la possibilità di dare una casa a chi non se lo può più permettere è oggi questione di emergenza sociale.
L’amministrazione M5S ha risolto il problema nascondendo sotto il tappeto la “polvere”: occupazioni abusive facilitate degli immobili pubblici e privati, con un’evidente forte copertura politica, e posizioni non sempre coerenti -ricordiamo la mozione votata nel 2016, poi non applicata, per permettere la requisizione degli immobili sfitti privati..- hanno permesso di arginare le proteste senza doversi ritrovare “gente a bivaccare in comune”, come erano usi molti additare, ad inizio del precedente mandato, chi manifestava per chiedere una casa.
Casalp è stata gestita come strumento politico di pressione nei confronti degli altri comuni e la frattura dei rapporti con la Regione Toscana, dopo che la precedente giunta aveva già perso finanziamenti, ha poi determinato la completa deriva di un sistema che ora faticosamente cerca di rimettersi in moto.
Picchetto, Chiccaia, Torre della Cigna, solo per parlare dei casi di occupazione emersi sulla cronaca in questi giorni. Al Picchetto è intervenuto il Ministero con Salvini e le persone sono “sparite quasi tutte” dal sistema di assistenza dopo un mese di accoglienza in alberghi. Un modello che sarebbe decisamente da non replicare.
Sulla Chiccaia, definito dopo 5 anni il piano di abbattimento, la giunta uscente M5S vede bene di lasciare il compito dello sgombro ormai alle porte alla giunta successiva, ben sapendo che non sarebbero stati loro a gestire la patata bollente.
A questo si aggiunga l’emergenza della Cigna, dove è vero che si sono rifugiati tanti cittadini che hanno perso il lavoro, ma dove sappiamo che dopo un tam tam ben gestito, molte persone che non risiedevano a Livorno si sono trasferite.
Ci fa specie leggere sul giornale che alcuni cittadini livornesi dalle storie drammatiche, in attesa di una risposta dall’amministrazione, abbiano trovato modo di occupare La Cigna grazie all’aiuto del sindacato Asia USB…
Se si continua a lasciare che organizzazioni sindacali si sostituiscano ai sistemi pubblici di assistenza, non solo illegalmente ma anche in strutture pericolose, la scelta sarebbe continuare a nascondere la testa sotto la sabbia.
Per questo facciamo un appello al sindaco Salvetti ed all’Assessore Raspanti: va data una alternativa senza titubanza. Punto.
Per l’immediato? Come più volte chiesto ormai in questi mesi e segnalato a più riprese anche dalla consigliera regionale indipendente Monica Pecori, esiste la possibilità nel rispetto delle norme dell’utilizzo degli immobili lasciati della ASL, per cui chiediamo ufficialmente a questa giunta di attivarsi.
La ASL, per inciso e secondo chi scrive, di debiti anche morali con la nostra città ridotta allo stremo, anche in termini di servizi sanitari, ne avrebbe tanti.
Che sia attivato un tavolo di confronto davvero operativo, anche alla luce delle nuove ed importanti novità aperte dalla Legge Regionale 21 del 2019, che riporta semplificazioni per avviare “Interventi di valorizzazione del patrimonio regionale”, dove, fra diverse opzioni possibili, leggiamo l’opportunità che la Regione venga “incontro alle emergenze abitative dei comuni toscani, prevedendo la possibilità di assegnare a detti enti la proprietà superficiaria di unità abitative in alternativa alla vendita, su motivata richiesta dei comuni stessi”.
Di sicuro, visto i beni che secondo il piano di ristrutturazione per il nuovo ospedale dovrebbero essere alienati, si pone una questione importante: mettere di nuovo in vendita a prezzi stracciati sul mercato gli immobili di proprietà ASL livornesi per il progetto del nuovo ospedale, od utilizzare quelle strutture per l’emergenza abitativa?
Ci auguriamo che l’Amministrazione Salvetti faccia la scelta giusta…ed intanto inizi a riavviarli davvero i tavoli sul lavoro, sul commercio, sui rapporti economici con il porto e sul turismo: non si può perdere altro tempo ancora.
L’emergenza non va solo gestita, ma superata”.