Eni: incontro Regione, Comuni, sindacati per l’indotto: proseguire confronto con azienda
Stagno (Collesalvetti, Livorno) 24 settembre 2020
L’attività dell’indotto della raffineria Eni di Stagno è ripresa al 90 per cento e proprio oggi l’ultima azienda ha ripreso ad operare all’interno dell’impianto. In relazione a interventi straordinari di manutenzione e una fermata dell’impianto, sembra dunque superata la fase più pesante – determinata dall’emergenza covid-19 – per le ditte che gestiscono gli interventi manutentivi e che aveva portato ad una forte riduzione dell’operatività delle imprese, con conseguente forte ricorso alla cassa integrazione. Resta tuttavia la necessità di un attento monitoraggio della situazione e della possibile evoluzione dei prossimi mesi.Questo quanto emerso dall’incontro in video-conferenza che si è tenuto stamani tra il consigliere del presidente Enrico Rossi per il lavoro, Gianfranco Simoncini, presente anche in veste di assessore allo sviluppo economico del Comune di Livorno, il sindaco di Collesalvetti, Adelio Antolini, e i rappresentanti dei sindacati di categoria dei chimici e dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil.
Due le questioni su cui hanno posto l’accento le organizzazioni sindacali: la mancanza di indicazioni certe sui possibili carichi di lavoro prevedibili per le aziende dell’indotto, cosa che potrebbe portare al rischio di nuovo utilizzo della Cig, e le più generali prospettive dell’Eni: in sue recenti dichiarazioni, l’ad De Scalzi ha infatti parlato di importanti cambiamenti che potrebbero interessare il gruppo, coinvolgendo anche la parte della produzione carburanti, che è una delle attività di punta della raffineria di Stagno.
Sono preoccupazioni che le istituzioni, Regione e Comuni, hanno subito accolto e sulle quali verrà presto chiesto un nuovo confronto con Eni dopo l’incontro già tenutosi nel luglio scorso. Simoncini ha a questo proposito preso l’impegno, come responsabile dell’Unità di crisi regionale fino ad oggi, di segnalare alla nuova amministrazione regionale la necessità di mettere le prospettive della presenza di Eni in Toscana al centro dell’agenda di governo.