Collesalviamo l’Ambiente: “Non aderite al programma EniScuola”
"Ci sono validi progetti alternativi offerti dalle maggiori associazioni ambientali che hanno certo più a cuore l’educazione all’economia circolare"
Collesalvetti (Livorno) 27 ottobre 2019 – Progetto Circular Scool di EniScuola, il comitato Collesalviamo l’Ambiente con una nota che riportiamo quasi integralmente “si fa portavoce delle perplessità e del dissenso che molti genitori in questi giorni hanno manifestato nelle scuole delle frazioni di Collesalvetti”.
“Il Comitato Collesalviamo l’Ambiente denuncia lo spudorato tentativo di ENI SpA di mascherare con il progetto “Circular school” di Eniscuola la reale natura delle sue attività industriali: è paradossale che l’ottavo gruppo petrolifero del mondo” “e che opera a tutt’oggi per lo più nel trattamento di combustibili fossili su cui si basa l’economia lineare, entri nelle scuole per “diffondere la conoscenza dell’impegno di Eni verso un futuro circular economy”.
“Si fa quindi portavoce delle perplessità e del dissenso che molti genitori in questi giorni hanno manifestato nelle scuole delle frazioni di Collesalvetti: la pur lodevole attività di realizzare oggettini ricavati da materiali di recupero offrirà l’occasione per la produzione di video, immagini ed interviste che daranno di ENI la falsa immagine di una società molto attenta ai problemi ambientali e al futuro delle giovani generazioni”.
Ed è ancor più paradossale che voglia entrare nelle scuole di Livorno/Collesalvetti, dove progetta di realizzare, in aggiunta alle produzioni già in corso, un impianto di gassificazione di plastiche e rifiuti presi da mezza Toscana inizialmente e da tutt’Italia poi e che nulla, ma proprio nulla ha a che vedere con l’economia circolare (e tanto meno col “bio” che ancora si tenta di usare accanto alle parole “raffineria” e “carburanti”).
Rivolgiamo un appello a tutti i Dirigenti Scolastici e alle famiglie a non aderire a questo progetto ed impedire questo maldestro e mistificatorio tentativo di ENI SpA di rifarsi una verginità ambientale a spese degli alunni delle scuole di Livorno e Collesalvetti.
Ci sono validi progetti alternativi offerti dalle maggiori associazioni ambientali che hanno certo più a cuore l’educazione all’economia circolare e non hanno come secondo fine l’autopubblicità“