Enriques, da lunedì una settimana di autogestione dell’istituto
Livorno 16 marzo 2025 Enriques da lunedì una settimana di autogestione dell’istituto
Michele Lamedica recentemente eletto presidente del comitato studentesco del Liceo Enriques di Livorno. comunica che è stata ufficialmente proclamata l’autogestione istituto, che avrà luogo da lunedì 17 marzo fino a sabato 22 marzo 2025, come già accordato dal preside.
Di seguito la proclamazione ufficiale dell’autogestione, nella quale sono specificati i motivi che ne giustificano l’organizzazione e le modalità con cui questa iniziativa intende risolvere alcune problematiche interne alla nostra comunità scolastica.
“Negli ultimi anni, la scuola pubblica ha subito numerosi tagli economici che hanno inciso negativamente sulla qualità dell’istruzione e sulle possibilità di crescita degli studenti. L’attuale riforma Valditara rappresenta un ulteriore passo nella direzione di un sistema educativo sempre meno inclusivo, con una riduzione delle risorse disponibili per il miglioramento della didattica e per il supporto agli studenti con difficoltà.
Attraverso i dibattiti di attualità, gli interventi di esperti e il confronto con professori, l’autogestione permette agli studenti di informarsi sulle scelte politiche che riguardano la scuola e di sviluppare un pensiero critico. L’autogestione sarà un’opportunità per gli studenti di essere protagonisti del proprio futuro, affrontando insieme problemi comuni.
1. Strutture scolastiche inadeguate e deteriorate
L’ambiente in cui si svolge la didattica è un elemento fondamentale per garantire un’istruzione efficace. Tuttavia, il nostro edificio scolastico presenta numerosi problemi strutturali che compromettono non solo la qualità dell’apprendimento, ma anche la sicurezza e il benessere degli studenti.
In molte aule, le pareti mostrano segni di umidità e infiltrazioni, i soffitti sono danneggiati e in alcuni casi si sono verificati distacchi di intonaco. Il riscaldamento, durante l’inverno, è spesso insufficiente, costringendo studenti e docenti a seguire le lezioni in ambienti freddi e poco confortevoli. D’estate, invece, l’assenza di ventilazione adeguata rende le aule invivibili.
A queste criticità si aggiungono problemi legati agli spazi comuni, come i bagni, spesso in condizioni igieniche precarie e privi di manutenzione adeguata. L’assenza di un ambiente scolastico dignitoso non solo influisce sul rendimento degli studenti, ma trasmette anche un messaggio di disinteresse e abbandono da parte delle istituzioni nei confronti della scuola pubblica.
Abbiamo dedicato spazio all’inclusione con attività mirate per ragazzi disabili e con la partecipazione dell’associazione “Siamo in diversi”. Queste iniziative promuovono il valore della diversità e mostrano come la scuola possa essere un luogo più accogliente per tutti, sensibilizzando gli studenti sulla necessità di strutture e supporti adeguati.
2. Problemi organizzativi del personale docente
La qualità dell’insegnamento dipende non solo dalla preparazione dei docenti, ma anche da un’organizzazione efficiente del personale scolastico. Purtroppo, nella nostra scuola, la gestione delle assenze degli insegnanti e delle relative supplenze è spesso caotica e inefficace.
Accade frequentemente che alcune classi rimangano senza docente per intere giornate, con conseguenti perdite di ore di lezione che non vengono recuperate. In altri casi, le supplenze vengono assegnate in modo casuale, senza garantire la continuità didattica necessaria per affrontare i programmi in maniera adeguata.
Questa disorganizzazione non solo penalizza gli studenti, ma crea anche un clima di incertezza e frustrazione che incide negativamente sulla qualità dell’apprendimento.
I corsi di ripasso autogestiti che faremo sono una risposta diretta ai problemi legati alla gestione delle assenze dei docenti e alla mancanza di continuità didattica. Offrendo uno spazio in cui gli studenti si aiutano reciprocamente e colmano le proprie lacune, dimostriamo che un modello di insegnamento più flessibile e cooperativo può essere efficace.
3. Mancanza di personale ATA e sostituzioni inadeguate
La carenza di personale amministrativo, tecnico e ausiliario è un altro problema che incide profondamente sul funzionamento della scuola. Il numero insufficiente di collaboratori scolastici rende difficile la gestione quotidiana degli spazi, compromette la pulizia e la sicurezza degli ambienti e rallenta le procedure amministrative.
L’organizzazione autonoma delle attività e dei tornei insegna agli studenti a gestire gli spazi scolastici in modo responsabile. Inoltre, l’esperienza dell’autogestione può aumentare la consapevolezza sull’importanza della cura degli ambienti scolastici e sulla necessità di un numero adeguato di collaboratori scolastici.
4. Scarsa pulizia della struttura
La pulizia degli ambienti scolastici è un aspetto fondamentale per garantire un ambiente sano e accogliente. Tuttavia, nella nostra scuola, le condizioni igieniche sono spesso inadeguate.
I bagni, oltre a essere spesso malfunzionanti, risultano sporchi e privi di materiali essenziali come carta igienica e sapone. I corridoi e le aule non vengono puliti con la necessaria frequenza, accumulando polvere e sporcizia. Le aree comuni, come la biblioteca e le sale studio, vengono utilizzate ogni giorno da centinaia di studenti, ma non ricevono un’adeguata manutenzione.
La mancanza di un ambiente pulito e decoroso influisce non solo sul benessere fisico, ma anche sul rispetto che gli studenti sviluppano nei confronti della scuola stessa.
5. Mancanza di spazi adeguati per l’attività motoria
L’educazione fisica è una parte essenziale della formazione scolastica, ma nella nostra scuola non vengono garantite le condizioni minime per svolgerla in maniera efficace. La palestra, quando presente, è spesso inadeguata per ospitare l’intero numero di studenti che dovrebbe utilizzarla, e la mancanza di spazi alternativi rende difficile organizzare le lezioni.
La nostra scuola è l’unica a Livorno ad offrire l’indirizzo sportivo, e risulta difficile comprendere come possa avere come palestra di riferimento il Cosmelli, una struttura che non è in grado di gestire neppure due classi contemporaneamente. Esistono infatti palestre più vicine e meglio attrezzate, che sarebbero certamente più idonee a soddisfare le esigenze specifiche di un indirizzo scolastico orientato allo sport. La situazione attuale appare, pertanto, difficile da giustificare e meriterebbe una riflessione approfondita
Inoltre in alcuni casi, gli studenti sono costretti a praticare attività fisica in spazi ridotti o all’aperto, anche in condizioni climatiche sfavorevoli. La mancanza di attrezzature adeguate e di infrastrutture sportive limita le possibilità di apprendimento e priva gli studenti di un’importante occasione di crescita fisica e sociale.
L’incontro con un’atleta olimpionica e con un atleta paralimpico, così come l’organizzazione di tornei sportivi (basket, calcio, pallavolo), mettono in evidenza quanto lo sport sia una parte fondamentale della formazione e del benessere degli studenti. L’autogestione dimostra la necessità di investire maggiormente nelle strutture per l’attività motoria.
6. Cambiamenti annuali del corpo docente
Un altro problema rilevante riguarda la continua rotazione degli insegnanti. Ogni anno, molti studenti si trovano a dover affrontare cambiamenti nel corpo docente, con conseguenti difficoltà nel mantenere una continuità didattica.
Questa instabilità incide negativamente sulla qualità dell’apprendimento: i programmi vengono spesso interrotti o modificati, i metodi di insegnamento cambiano da un anno all’altro e gli studenti faticano a stabilire un rapporto di fiducia e collaborazione con i docenti.
Inoltre, la rotazione frequente degli insegnanti rende difficile la valutazione del progresso degli studenti, poiché ogni docente adotta criteri e metodologie diverse, creando confusione e incertezza.
Gli incontri orientativi con le facoltà di giurisprudenza, psicologia, medicina, scienze motorie e ingegneria aerospaziale rispondono alla difficoltà che gli studenti incontrano nel costruire un percorso formativo coerente. Spesso, la mancanza di stabilità nel corpo docente lascia gli studenti senza una guida chiara sul proprio futuro; questi incontri forniscono strumenti utili per compiere scelte più consapevoli.
7. Educazione civica poco strutturata
L’educazione civica dovrebbe essere un pilastro della formazione scolastica, poiché fornisce agli studenti le conoscenze necessarie per comprendere i propri diritti e doveri all’interno della società. Tuttavia, nella nostra scuola, questa materia viene spesso trattata in modo superficiale e frammentario.
Le ore dedicate all’educazione civica sono limitate e, in molti casi, non seguono un programma strutturato. Gli argomenti vengono affrontati in modo teorico, senza un reale coinvolgimento degli studenti e senza attività pratiche che permettano di applicare le conoscenze acquisite alla vita quotidiana.
Questa mancanza di attenzione verso l’educazione civica impedisce agli studenti di sviluppare un vero senso di responsabilità e partecipazione attiva nella società, lasciando spazio a disinformazione e scarso interesse per le tematiche sociali e politiche.
L’autogestione affronta in modo pratico i temi dell’educazione civica, con incontri su droghe e alcol, il mondo dei social media, femminismo, chiusura dei manicomi e diritti civili. Queste attività superano la teoria spesso sterile dell’educazione civica tradizionale e dimostrano che un approccio più dinamico e coinvolgente può rendere questa materia realmente formativa.
L’autogestione che abbiamo organizzato non è un semplice momento di interruzione delle lezioni, ma un’occasione concreta di crescita, confronto e approfondimento su tematiche fondamentali per la nostra formazione. Il programma settimanale dimostra come questa iniziativa possa affrontare e proporre soluzioni ai problemi che abbiamo evidenziato.