“Escluse centraline industriali e dati da viale Carducci, ecco perchè Livorno è al secondo posto in Italia per qualità dell’aria”
Livorno 1 settembre 2024 – “Escluse centraline industriali e dati da viale Carducci, ecco perchè Livorno è al secondo posto in Italia per qualità dell’aria”
L’associazione Livorno Porto Pulito replica ai vari articoli comparsi in questi giorni sui media locali in merito al Rapporto EEA sulla qualità dell’Aria nelle città europee. In pratica da quello che si evince dalle loro dichiarazioni sembrerebbe che i dati siano stati presi dalla sola centralina Arpat di viale Carducci e che siano state escluse quelle industriali.
“Trarre “sospiri di sollievo” da questo documento, come il Sindaco ritiene di poter fare, è a nostro avviso superficiale e imprudente, per vari motivi.
In primo luogo, come abbiamo già rilevato in tutte le precedenti occasioni, valutazioni di questo tipo si basano sui dati rilevati da un’unica centralina Arpat, quella del Viale Carducci. Come ampiamente noto quest’ultima (i cui sensori sono fra l’altro in buona parte schermati dalle fronde degli alberi) è lontana 3 km dal punto di ormeggio delle navi.
In secondo luogo, appare quantomeno discutibile la metodologia utilizzata, descritta chiaramente sulla pagina web https://www.eea.europa.eu/en/topics/in-depth/air-pollution/european-city-air-quality-viewer: nello studio si prendono infatti a riferimento le sole centraline “urbane”, escludendo espressamente dall’analisi le centraline industriali. (vedi anche screenshot qui sotto)
Si afferma infatti che:
“I dati di queste stazioni non sono utilizzati per questo studio. Questi sono impiegati per misurare i livelli in aree più inquinate”; la popolazione che risiede in aree inquinate non è degna di considerazione, insomma. Di conseguenza, nonostante la vicinanza col centro abitato di Livorno; nello studio non viene ad esempio presa in considerazione la centralina Arpat che si trova in zona raffineria.
Livorno Porto Pulito si batte da tempo (anche con la sottoscrizione in corso che ha già raccolto 700 firme fra residenti e lavoratori) per l’installazione di centraline fisse Arpat in ambito portuale o nelle immediate vicinanze di esso.
A causa dei fumi navali che invadono le nostre case e i polmoni di chi ci lavora; il Porto di Livorno è a tutti gli effetti un sito industriale, anche se circondato da migliaia di abitazioni. Bisogna che i nostri amministratori lo comprendano una buona volta e agiscano di conseguenza.
In questi giorni e in queste notti i fumi navali e le esalazioni di idrocarburi hanno martoriato decine di migliaia di livornesi dei quartieri centro-nord. Ci stupisce che non se ne voglia tener conto.
Una parte importante della città sperimenta quotidianamente sulla sua pelle, semplicemente respirando, cosa vuol dire vivere e lavorare a contatto con navi inquinanti, polo petrolchimico e depositi costieri. Non prendiamoci in giro.
Ricordiamo che a Livorno si muore tuttora più della media toscana per patologie legate all’inquinamento. Lo studio del Global Health Institute di Barcellona, finanziato dalla Comunità Europea; ha calcolato che a Livorno ogni anno muoiano 47 persone a causa dei soli fumi navali.
In questo quadro, una valutazione davvero seria della qualità dell’aria in città deve prendere in considerazione le condizioni sanitarie di TUTTA la popolazione, a cominciare dalla fascia più esposta alle emissioni.
Centraline fisse in porto, subito”.