Esplosione in porto, la nota critica di Rossi
“Il comitato per l’igiene e per la sicurezza, che deve essere convocato dall’autorità portuale, non si è ancora mai riunito. Le cose non possono andare avanti così”
LIVORNO – “Il mio pensiero va innanzitutto alle famiglie dei due operai morti nel porto di Livorno. Oggi è un giorno tragico, orribile. Tutta la Toscana esprime vicinanza e solidarietà. In attesa delle indagini e degli approfondimenti circa la dinamica dell’incidente, mi preme comunicare un profondo sentimento di rabbia. Fatti come questi accadono non per fatalità ma per lassismo e noncuranza, di cui è responsabile anzitutto la classe dirigente, quella datoriale e quella che ha ruoli di direzione istituzionale. Siamo ormai in presenza di una vera e propria mattanza dei lavoratori. Chiamerò, per quel che mi compete, ciascuno alle proprie responsabilità. In generale, laddove si lavora con impegno la mortalità si riduce fino ad azzerarsi. E questo deve essere fatto ovunque, anche al porto di Livorno“. A dichiararlo è il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi mentre si recava sul luogo dell’esplosione del serbatoio nel porto di Livorno che ha provocato la morte di due operai e il ferimento di altri.
Rossi si sofferma poi su aspetti di contesto in materia di sicurezza, anche a prescindere dal tragico evento di oggi: “Già nel 2008 – ricorda il presidente – oltre all’applicazione del D.Lgs 272/99, noi ci impegnammo per istituire con un protocollo i comitati per l’igiene e per la sicurezza nei porti composti da tutte le autorità e delle forze sociali che fanno capo all’autorità portuale stessa, che ha il compito di riunire il comitato stesso. E poi concordammo di istituire i rappresentanti della sicurezza nei tre porti di Piombino, Livorno e Carrara (ben 3 a Livorno) dedicati, attraverso un progetto di formazione precisa, al coordinamento degli altri lavoratori della sicurezza, in modo da avere una visione complessiva dei problemi da affrontare, elaborata dagli stessi lavoratori”.
“Il protocollo – sottolinea il presidente della Toscana – è stato rivisto solo nel 2015 e ci sono state anche difficoltà e resistenze per rifarlo, soprattutto da parte datoriale, al punto che siamo dovuti intervenire dalla stessa presidenza perché si procedesse alla stipula dell’atto. E’ stato firmato agli inizi del 2016 e purtroppo, per quel che mi risulta, anche a questo riguardo ci sarebbero state lentezze e vischiosità”. “Inoltre, mi è stato riferito che sino ad ora – denuncia Rossi – il comitato per l’igiene e per la sicurezza, che deve essere convocato dall’autorità portuale, non si è ancora mai riunito. Le cose non possono andare avanti così“.
“La sicurezza nei porti è un tema difficile perché il lavoro nei porti è a rischio più che altrove, per la presenza di tanta merce che viene movimentata, per gli spazi, per il rischio di incidenti rilevanti e per la presenza di tanti soggetti, interni ed esterni”. “E’ necessario che ci siano comportamenti adeguati per il futuro e che sottovalutazioni e leggerezze siano sanzionate per tempo” aggiunge Rossi, che annuncia: “Abbiamo convocato per domani i sindacati regionali, i rappresentanti della sicurezza delle Asl della Toscana e il Dipartimento della Salute”. “In questi anni – conclude il presidente della Regione Toscana – il lavoro e i diritti dei lavoratori sono stati svalutati, si è pensato giustamente alla mancanza del lavoro ma troppo poco alla qualità del lavoro e alla sicurezza”.